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De Sanctis 6 Meno inoperoso del collega avversario, si segnala per un certo nervosismo.

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Granderecupero a metà ripresa su Sculli. Cannavaro 6 Compitino diligente per il capitano che è il migliore della retroguardia. Se Cissè continua il digiuno è anche merito suo. Aronica 6 Il modulo speculare manda lui e i compagni in tilt per mezz'ora. Ma Reja è venuto per il pareggio e, come per i colleghi di reparto, non ha una serata particolarmente impegnativa. Maggio 5.5 Naufraga nel marasma generale. Anche la sua testa è a martedì. Non gioca di prima e il suo possesso palla è inutile. A sprazzi si ricorda di essere la «freccia rossa» del Napoli. Inler 5 Lento e impacciato. Non ha idee e non aiuta. I suoi suggerimenti infatti non hanno fortuna, anzi sono da dimenticare. Dzemaili 5 Si muove tanto, qualche volta bene, spesso male. Va al tiro da lontano, sbaglia molto e lo stadio lo becca. Sostituito. Dossena 6 Segnali di vita nel primo tempo con l'assist al bacio per Cavani e nel secondo tempo quando si adopera per applicare gli schemi su punizione. Hamsik 5.5 Trotterella per il campo. Distratto dalla Champions? Per Mazzarri aveva recuperato brillantezza, ma non se ne è accorto nessuno. In versione mediano è avulso come gli capita ormai da troppo tempo. Lavezzi 6 La Lazio si difende in sette, l'argentino è l'unico che può scardinare il bunker. Nella ripresa, spostato largo a sinistra, sfiora tre volte il gol e ne sbaglia uno clamoroso. Serata stregata. Cavani 6 La posizione è la sua, ma ha pochissimo spazio in cui muoversi. Non è aiutato dalla fortuna quando per ben tre volte sembra a un passo dal vantaggio. Splendida la mezza rovesciata che impatta su Marchetti. Si fa apprezzare anche in fase difensiva. Gargano 5.5 Entra per Dzemaili perché serve vivacità e dinamismo. Velocizza la manovra, ma la diga di Reja resiste. Pandev 5 Non pervenuto, se non per il primo tiro appena entrato. È ancora fuori forma. Mazzarri 6 Il suo Napoli soffre le squadre che si chiudono e non ha mai l'antidoto. O meglio, i suoi ce l'hanno. Cinque le occasioni nitide del secondo tempo, in passato sarebbe arrivata la «zona Mazzarri», oggi urge l'esorcista. Giada Oricchio

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