Mazzarri: pensiamo solo alla Lazio
«Biancocelesti temibili fuori casa. Le assenze di Dias e Klose non contano»
Questaè la certezza da cui riparte Mazzari dopo due settimane di stop (compreso il rinvio con la Juventus). Argomento proibito: la Champions che incombe. Si riparte da una Lazio incerottata, ma che ha vinto quattro volte di fila in trasferta. Il tecnico toscano non abbassa la guardia, rilancia Hamsik e si prepara al primo bilancio entro Natale. Sabato la Lazio, martedì il Manchester, è un momento cruciale della stagione? «Dobbiamo concentrarci solo sulla Lazio, vietato parlare di Champions, l' ho ripetuto anche ai miei ragazzi. Non è una gara fondamentale, ma importante sì perché incontriamo la capolista. Sarà una partita insidiosa e difficile». È l'inizio di un ciclo terribile, è già tempo di bilanci? «In effetti si potrà dire qualcosa di più preciso tra nove gare, ma comunque sarà una valutazione parziale. Sarà il campo a stabilire se saremo in Champions o in Europa League e a che punto della classifica. Ma non dimenticate che i campionati si decidono da marzo in poi e che le somme si tirano sempre e solo alla fine». La Lazio senza Klose e Dias però fa meno paura? «No. Fuori casa è imbattuta. È la forza del collettivo che può preoccupare, Sculli o Rocchi sono giocatori che ci possono mettere in difficoltà. C'è anche Stankevicius, l'ho allentato e conosco le sue capacità. Inoltre la Lazio non dà punti di riferimento, noi dovremo stare corti e attenti tra i reparti». Come si prepara una partita del genere? «Oggi è il primo allenamento che faccio con tutti i giocatori. Quando c'è la pausa i titolarissimi, cioè i Nazionali, vanno via e non li vedo se non in televisione. Con questo ritmo vertiginoso di impegni non ho il tempo di allenarli a puntino. Devo andare a sensazione. È come ricominciare sempre da zero. Spero che Lavezzi e Cavani recuperino qualità». Allora sarà contento per Hamsik, è apparso sottotono e in Nazionale non ci è andato. Come Pandev. «Infatti, Marek l'ho visto molto bene. Sotto tutti i punti i vista. È uno di quelli che ha giocato più di tutti. Ha beneficiato dello stop e ha recuperato lucidità e brillantezza negli scatti, mentre Goran deve recuperare la condizione fisica e riuscire ad arrivare primo sulla palla, altrimenti non si vedono le sue doti» Reja ha lasciato bei ricordi e anche questa volta sarà accolto con calore del San Paolo? «Sono contento per lui. » un professionista serio ed è giusto che ci sia gratitudine nei suoi confronti». E lei, invece, cosa chiede ai tifosi? «Questo pubblico è importante, trasmette in ogni momento energie positive. Fosse per noi, giocheremmo sempre in casa!».