Lazio sulle spalle di Cisse
Klose non ce la fa, a Napoli il francese guida l'attacco Dopo due mesi di astinenza cerca il gol-liberazione
Klosenon ci sarà, l'ematoma alla gamba destra rimediato nella sfida all'Olanda non si è riassorbito, la botta fa ancora troppo male, e così toccherà al francese guidare l'attacco biancoceleste nel primo vero esame di maturità della stagione. La notizia del forfait di Klose è arrivata a Formello come un fulmine a ciel sereno. Già nella serata di mercoledì, quando il tedesco si era ripresentato a Formello, Reja aveva capito che il colpo subìto da Van Bommel durante la partita non la Nazionale era più grave del previsto. Il tecnico però confidava che una notte di riposo e l'enorme voglia di esserci del bomber ripetessero il miracolo del derby, quando Klose era stato in dubbio fino alla fine ma poi aveva giocato risultando decisivo. Lo stesso calciatore aveva rassicurato l'allenatore sul suo recupero. Invece ieri mattina la doccia fredda. L'ematoma è rimasto, il dolore pure e il tedesco non si è potuto allenare con i compagni limitandosi a lavoro di fisioterapia in palestra e in piscina. La società ha poi ufficializzato dal proprio sito il forfait per Napoli, e in serata il dottor Salvatori ha dipinto un quadro non del tutto rassicurante: « Fa fatica a camminare o saltare sul posto. Domani effettueremo i controlli per capire l'entità e dare una valutazione completa. Adesso non c'è fretta di sovraccaricarlo e speriamo che le reazioni alle terapie siano positive. Tempi di recupero? Adesso dovrà osservare cinque giorni di riposo e terapie affinché l'ematoma interno possa riassorbirsi». Potrebbe essere a rischio anche per la Juventus, sabato prossimo. A questo punto, complici anche i recuperi dei vari Matuzalem e Gonzalez, Reja ha scelto di tornare al 4-2-3-1 e di affidare il ruolo di unica punta proprio a Djibril Cisse, la «bestia» in crisi, l'attaccante che non trova il gol da più di due mesi: l'ultimo acuto in Europa League contro il Vaslui il 15 settembre, peraltro su calcio di rigore. Che il periodo sia particolarmente difficile non l'ha nascosto neanche il francese, pur essendosi reso comunque utili regalando assist fondamentali ora a Lulic, ora a Brocchi, ora a Klose. «È più complicato questo momento di quando sono stato infortunato», si è sfogato lui dalle pagine de L'Equipe. Le possibili cause della crisi sono state analizzate a lungo. C'è chi lo considerava troppo lontano dalla porta quando faceva il trequartista, chi lo vedre limitato sulla destra perché non può rientrare verso il centro e tirare. Chi parla semplicemente di sfortuna, ricordando il palo nel derby e qualche altra occasione fallita di un soffio. Chi ha seguito Cisse anche nelle esperienze passate spiega che invece il francese, specie negli ultimi anni in Grecia, si è abituato a giocare da punta unica ed è in quel contesto che riesce a rendere il meglio. Una fatica tattica unita a un'altra «psicologica». Un personaggio come lui ama attirare su di sé tutti i riflettori e soffre nel dover dividere la ribalta con un altro attaccante, specie se si chiama Miroslav Klose e ha già conquistato tutto l'ambiente. Da questo punto di vista, la sfida di Napoli sarà una vera e propria prova del nove per il francese, con le condizioni migliori per ricominciare a fare quello che gli riesce meglio: gonfiare la rete.