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Daniele Palizzotto Il tavolo della pace non convince Claudio Ranieri.

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Ilpresidente del Coni Petrucci sta lavorando per chiudere le polemiche e la prossima settimana preparerà l'agenda del tavolo di pace, dove dovrebbero sedere i massimi dirigenti di Juve, Inter, Milan e Fiorentina, oltre al presidente federale Abete. «Ma io rimango scettico sulla pace – ha osservato Ranieri – anche se ne sarei felice: Calciopoli è una macchia orribile per il calcio italiano, dobbiamo tutti farla finita e voltare pagina». Come dovrebbe voltare pagina l'Inter, addirittura terz'ultima in campionato con soli otto punti e ben cinque sconfitte in nove partite. «Recuperare lo svantaggio e vincere lo scudetto sarebbe un'impresa – ha confessato Ranieri – ma il campionato è strano e noi dobbiamo crederci: se non fossimo l'Inter si potrebbe parlare di rischio retrocessione, ma noi siamo ancora i campioni del mondo». Ciò che manca ai nerazzurri, secondo il tecnico romano, è la fiducia. «L'aspetto mentale è fondamentale – ha spiegato Ranieri, a un passo dalla 200ª vittoria da allenatore in Italia – siamo in crescita, ma solo i punti possono restituirci l'autostima. Per fortuna ho giocatori orgogliosi, ora abbiamo bisogno di una svolta: a Natale potremo tirare un primo bilancio». Intanto bisogna battere il nuovo Cagliari di Ballardini, all'esordio per la terza volta sulla panchina sarda. Ranieri dovrà rinunciare a Lucio – bloccato ieri da un colpo al ginocchio sinistro – e si affiderà ancora una volta al trio d'attacco Sneijder-Zarate-Pazzini. «Il Cagliari corre tanto e ha fatto bene in trasferta – ha concluso il tecnico – ma ora per noi ogni partita è una finale».

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