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Randellate e buonismo di facciata

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Tuttaquesta vicenda ha trascurato, e il Presidente del Coni lo ha sottolineato, l'esistenza di quella clausola compromissoria che vieta ai tesserati il ricorso ai giudici ordinari. Era stata una delle forme di difesa di quella autonomia dello sport che personaggi come Giulio Onesti e Bruno Zauli avevano tenacemente propugnato, fino a ottenerne il riconoscimento. Si può anche essere in disaccordo, su quella clausola, ma chi si inserisce in un sistema, iscrivendosi a un campionato, ne accetta le regole ed è tenuto a rispettarle. La posizione della Juve, che nega coinvolgimenti negli impicci di Moggi e Giraudo, forse sosterrà che le targhe degli uffici (ad e dg) significassero «alieno deficiente» e «doppio grullo». Quei signori rappresentavano la società a tutti gli effetti, i cellulari taroccati li pagavano le casse del club, tirarsi fuori è atteggiamento protervo e sgradevole. Anche perché, se i vertici sportivi lamentano l'invasione di avvocati, in realtà se ce ne fosse stato uno, l'Avvocato con la A maiuscola, forse qualche caduta di stile sarebbe stata evitata. Ma è apprezzabile che le parole durissime di Petrucci abbiano avuto riscontro meno umorale del solito nei vertici juventini, l'armistizio dovrebbe contribuire a restituire al buonsenso i loro ruoli primari. Una via d'incontro è ancora accessibile, anche se esistono altri scogli da superare, a partire da una Lega professionistica che ancora non riesce a darsi una presidenza, che ha fatto partire in ritardo il campionato e non ha firmato l'accordo con l'Aic.

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