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Tutto facile per l'Italia con l'Algeria

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Se«rottamare» va tanto di moda negli ultimi tempi, c'è anche chi non si dimentica di riciclare quello che, volente o nolente, si è ritrovato dentro casa. È un po' quello che ha fatto Luis Enrique, apprendista rottamatore di un certo tipo di calcio ma anche provetto riciclatore di uomini. Il paradosso è servito: rottamare riciclando. La famosa rivoluzione culturale passa anche per un rimpasto di giocatori che sembravano rimasti a Trigoria solo per caso e invece si sono rivelati utili e compatibili alla causa del nuovo corso giallorosso. » un po' il caso di Rosi, diventato in pochi mesi il primo nella scala gerarchica dei terzini destri e, con 5 presenze e 372 minuti giocati in cui la Roma non ha mai perso e ha incassato solo due reti, anche una sorta di talismano. Merito dei primi segnali di germogliazione e di una buona dose di sfortuna capitata al due volte infortunato Cicinho, quello che dai primi piani estivi di Luis Enrique sembrava dovesse essere il vero beneficiario dell'opera di riciclaggio asturiana. Rosi titolare, Greco quasi ma comunque contento e ben all'interno delle vorticose rotazioni (12 formazioni diverse in altrettante partite e un totale di 29 giocatori utilizzati) di questo inizio di stagione. E se non fosse stato infortunato per un bel po', lo sarebbe stato molto di più che per lo scampolo di gara con il Genoa e il gettone da titolare conquistato a Novara. Luis Enrique, infatti, lo ritiene un jolly prezioso per il centrocampo a tre della Roma. Un vice-Pizarro capace di poter fare anche altro. A proposito di Pizarro, il cileno è forse il portabandiera di questo strano ma molto utile plotone di riciclati. Le chiacchiere del calcio di mezza estate lo raccontavano molto fuori dal progetto Roma, poco adatto al ìcalcio associativo” di Luis Enrique e offerto al Palermo. Una sorta di zavorra, insomma. Le parole, però, sono state smentite dai fatti: Pizarro gioca felice e contento, urla pubblicamente di amare il progetto di gioco della nuova Roma e giura fedeltà, anche in virtù di un contratto, fino al 2013. Perrotta, a prescindere dagli allenatori, è e resta una certezza. Giocava con Prandelli, Voeller, Delneri, Conti, Spalletti e Ranieri e ha continuato a farlo pure con Luis Enrique. L'unica novità, però, riguarda il ruolo: interno di centrocampo o terzino destro a tutto campo (invenzione particolarmente gradita dal tecnico). Nell'operazione di riciclaggio ha trovato posto anche Taddei, reinventato terzino sinistro a 32 anni. Due presenze (contro Inter e Novara) nella nuova posizione al posto del rampante Josè Angel, la stessa voglia di sempre e i complimenti pubblici di Luis Enrique. Tra i «tesori» che il tecnico asturiano si è ritrovato in casa c'è anche Lobont, secondo portiere portafortuna. Il ruolino delle sue quattro presenze al posto del titolarissimo Stekelenburg, comunque, parla di 2 vittorie, 2 pareggi, 2 reti incassate e 8 punti guadagnati. Ci sarebbe anche Simplicio, un gol in 103 minuti giocati. Miracoli e misteri del riciclaggio.

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