Stress e freddo le probabili cause della morte

Ieri,presso l'Università di Padova, è stata eseguita l'autopsia dello stallone nato in Olanda nel 1996, ormai nordamericano di nazionalità. I referti completi sono attesi in settimana e comprenderanno le analisi antidoping, di rigore in questi casi. Lamaze (43 anni di Montreal) aveva avuto qualche affare di doping in passato, con rinuncia alle Olimpiadi 1996 e 2000, ma con Hickstead non c'erano stati mai problemi nei tanti controlli effetteuati. Comunque le ipotesi si indirizzano appunto su lesioni aortiche. Diverse sono le cause che possono portare all'emorragia interna di questo grosso vaso: esiti di una larva migrante di parassiti, lesioni giovanili o congenite, microlesioni aggravate dalla forte pressione (aneurisma dissecante) presente nell'importante vaso sanguigno. Pure il freddo di questi giorni a Verona potrebbe essere una concausa. Pare certo che Hickstead (nominato dallo stud-book olandese KWPN «horse of the year») avesse accusato la fatica dei molti impegni della stagione, sommati all'attività stalloniera (attraverso inseminazione artificiale, suo padre Hamlet si era fatto un nome come riproduttore di fattrici). Lamaze, che domenica ha pianto a lungo la scomparsa del suo cavallo, era stato incerto sulla partecipazione e probabilmente non avrebbe affrontato la seconda manche.