Alta classifica al gran completo prima della sosta per la nazionale
Hagià versato il suo obolo, insignificante nel contesto di una tragedia, il campionato, cancellata la visita dell'Inter a uno Stadio Ferraris devastato dal Bisagno, che abitualmente si limitava a flagellare, con la tramontana che lo attraversa, gli spettatori sulle tribune. Due gli anticipi del sabato, cinque su cinque in casa per il Palermo, Pioli non trova rivincite con il suo Bologna. Un raggio di sole per la Roma nello scenario da Arca di Noè dello stadio novarese, tanta qualità quasi inespressa, con le solite amnesie difensive, nel primo tempo, poi l'ingresso di Bojan cambia il volto della partita, Lamela recupera la sua posizione, gran gol dello spagnolo, ancora un timbro per Osvaldo. Grande prova di Gago anche da play basso, Stekelenburg decisivo. Un po' di respiro, ci voleva! Finalmente un pomeriggio festivo di profilo sicuramente molto più alto rispetto alle ultime settimane, quando anticipi e posticipi erano soliti monopolizzare le attenzioni, lasciando le briciole alla «domenica della buona gente». C'è l'alta classifica al gran completo, nel programma dell'ultima giornata prima che la Nazionale si dedichi a un paio di amichevoli non memorabili. Fatto singolare che della zona nobile facciano parte ospiti inattesi, come il Catania e il Siena, ospiti del Milan e dell'Udinese, così che compitini casalinghi di quelli che il calendario indicava come modeste formalità, si trasformano in trappole pericolose per le favorite. Teoricamente, è messa un po' meglio la Lazio, che attende all'Olimpico un Parma altalenante, capace però di andare a vincere al San Paolo. Brutta tegola per Reja i tanti infortuni, peserà la lunga assenza di Mauri, giocatore di straordinario valore tattico. La capolista sarà di scena sotto i riflettori, non è escluso che l'interpretazione tattica juventina della sfida con il Napoli possa essere influenzata dai risultati del pomeriggio. Azzurri chiamati a chiarire le loro aspirazioni, finora privilegiata l'Europa: che Mazzarri adora fino al delirio, tanto da affermare che la sua squadra aveva dominato a Monaco.