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Reja "Lazio matura"

Edy Reja esulta sotto la Curva Nord dopo il gol decisivo di Klose

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Coccola la sua creatura seconda in classifica dopo la falsa partenza (un punto in due partite) che lo aveva spinto alle dimissioni. E invece un mese dopo lo scenario è cambiato, Edy Reja ha vinto il derby, ha messo in fila un ottobre fenomenale con tutte vittorie e due pareggi contro Zurigo in Europa League e col Catania la scorsa settimana. Il tecnico biancoceleste è soddisfatto della sua squadra anche quando le gambe non girano al massimo e la stanchezza annebbia le idee: «Non eravamo in grande condizione - confessa ai microfoni di Lazio Style Radio - anche per la fatiche infrasettimanali. Con grande mentalità e personalità i miei giocatori hanno sopperito ad una forma non eccelsa. È una squadra matura che anche con una prova non scintillante riesce a portare a casa il risultato». Reja promuove Lulic, al secondo gol consecutivo in trasferta e svela di aver pensato da subito di spostarlo a centrocampo: «Ad inizio stagione, quando avevo in mente di fare il rombo, c'era una casella vuota nel ruolo d'interno sinistro e io pensavo a lui come mezzala. Da lì svaria molto, trova i suoi momenti migliori. È in netta crescita, ma deve essere costante per diventare un giocatore importante». Ma il problema Olimpico resta lì a bloccare il volo definitivo dei biancocelesti. Quella di quest'anno, almeno per ora, è una Lazio formato trasferta con 13 punti conquistati su 15. E l'allenatore della Lazio non nasconde gli stenti finora nella sfide interne: «In casa ci dobbiamo sbloccare, ci darebbe più sicurezza. In trasferta riusciamo a concretizzare. All'Olimpico spesso giochiamo bene, creiamo tanto ma non la buttiamo dentro». Applausi anche a Marchetti che, nonostante i fischi è rimasto tranquillo: «Ero un po' preoccupato, non pensavo meritasse quei fischi. Ha dimostrato grande personalità, infischiandosene totalmente. Nonostante un clima ostile ha fatto vedere che è un uomo e un giocatore vero». Da perfezionista ammette che a Cagliari qualcosa non è andato bene soprattutto sugli angoli avversari. Distrazione che solo per caso non si sono trasformati in gol dei sardi: «Se vuoi ottenere i risultati, la difesa è fondamentale. Meno gol si prendono, più possibilità ci sono di raggiungere gli obiettivi. Stiamo migliorando in fase difensiva, ma c'è ancora da lavorare e domenica siamo stati un po' distratti». Giovedì arriva lo Zurigo all'Olimpico. La Lazio non può sbagliare e proprio per questo Reja dovrà valutare con attenzione la formazione da mettere in campo. «In questo periodo c'è un grande consumo dal punto di vista mentale e fisico. Dovrò apportare qualche cambio e valutare attentamente le condizioni di chi scenderà in campo. Contro Zurigo e Parma saranno partite importantissime per dare continuità a questo bel periodo». Finale dedicato a Cisse che continua a non segnare ma è comunque decisivo per le vittorie biancoceleste con giocate di qualità. Reja allontana il problema: «Per me sta giocando bene, non si deve preoccupare del gol che non arriva. Piuttosto svelo un particolare curioso: a pranzo si mangia sempre uno spicchio d'aglio e bisogna stargli a dieci metri. Gli piace molto e mi dice che fa molto bene, purifica il sangue e dà un apporto energetico». Adesso ci vorrebbe un rimedio per aggiustare la mira e non fallire più l'appuntamento con il gol che manca dal 16 settembre.

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