Chi sale
Qualchesofferenza, ma tre gol a Cagliari per certificare il secondo posto in classifica. Vola la Lazio da trasferta (tredici punti sui diciotto totali lontano dall'Olimpico), non incanta per il gioco espresso ma convince sotto il profilo della tenuta difensiva (per la terza volta in campionato Marchetti resta imbattuto) e per la freddezza vicino alla porta avversaria. Tre reti, apre Lulic, raddoppio di Klose, tris di Rocchi che trova il centesimo sigillo con la maglia biancoceleste. Reja recupera Konko (positivo il provino in mattinata) e dà ancora fiducia a Cisse, l'attaccante col minutaggio più alto nella Lazio. Cagliari senza due titolari importanti come Astori e Conti: in regia c'è Naiggolan che piace molto a Lotito. Si parte coi sardi che rischiano subito di trovare il gol su angolo ma la solita distrazione iniziale per fortuna della Lazio non si trasforma in rete. I biancocelesti se ne stanno rintanati dietro e soffrono il pressing dei padroni di casa con Cellino in tribuna che spera di fare uno scherzetto al «nemico» Lotito. Ledesma e Brocchi si prodigano per spegnere gli ardori di Cossu e tutto sommato la pressione sarda è sterile. E così, al primo affondo, passa la banda di Reja, a sorpresa per quanto si era visto fino a quel momento: ripartenza fulminante, Brocchi appoggia a Cisse, sponda per Lulic che dai venticinque metri batte Agazzi con una straordinaria conclusione dalla distanza. Il Cagliari accusa il colpo e allora ecco Radu che si propone di rimessa, apertura per Cisse e assist al bacio per il solito Klose: 2-0 in cinque minuti con il tedesco che nemmeno esulta più di tanto per la sesta perla in campionato. Lazio al riposo col doppio vantaggio, senza incantare ma con un cinismo che finora non si era mai visto. Nella ripresa il Cagliari ci prova con tutte le forse, cerca di riaprire la gara e la Lazio arretra senza farsi schiacciare. Tanti cross arrivano nell'area biancoceleste ma si soffre solo quando entra Ibarbo che mette un po' in apprensione Konko sulla destra. Poca roba, per carità, perché Reja inserisce Cana, Sculli e soprattutto Rocchi per bloccare sul nascere i progetti sardi di rimonta. Anzi nel finale arriva il centesimo gol del capitano con la maglia della Lazio. Pennellata di Ledesma, l'attaccante si avventa di testa, Agazzi respinge ma Rocchi ribadisce in gol entrando definitivamente nella storia del più antico club della Capitale. E così comincia la festa per lui e per la squadra di Reja che centra il quarto successo consecutivo in trasferta.