Tutto vero ma è inutile sparare sul pianista
Inutileprendersela con un tecnico arrivato a Roma dopo aver allenato «solo» le giovanili del Barcellona. Il concetto era chiaro sin dall'inizio e di quel discorso, o meglio di quel progetto, ci sono persone che dovranno render conto: ovvio. Ma era chiaro sin dall'inizio che questa nuova Roma avrebbe avuto bisogno di tempo per diventare una squadra vera, per poter contare e dare soddisfazioni ai suoi tifosi. Se c'è qualcuno che pensava di poter risolvere tutto con due o tre partite «storte» a inizio stagione, sbagliava i conti. Il vero interrogativo della nuova dirigenza era proprio questo: quanto sarebbe durata la pazienza di una piazza sclerotica come quella romana. Una piazza dove un giorno sei il nuovo re della città e quello dopo diventi l'ultima pippa da mandar via a calci nel culo. Come in tutte le cose ci vorrebbe un po' di equilibrio, servirebbe una valutazione che non faccia affidamento solo sui risultati (fin qui disastrosi... ma la Roma ha 1 punto in meno rispetto allo scorso anno), perché i progressi di questa squadra sono innegabili anche dai più efferati estimatori del passato: inconsapevoli, o in alcuni casi complici (fate voi...), delle razzie recenti. Avrebbe fatto comodo adesso Mexes? Ma il passato è un'altra roba e la Roma ora deve fare i conti con un presente complicato che la mette di fronte a una scelta difficile: che la dirigenza però ha già fatto. «Il tecnico non si tocca» e negarlo adesso aprirebbe solo una brutta crepa sulle certezze di un gruppo nuovo che si è appena messo al lavoro e lo ha fatto a 360°. Ma il campo dice «così non va» e Luis Enrique dovrà trovare al più presto una soluzione ai problemi: oltre al gioco. Quello c'è, migliora, cresce con la consapevolezza di un gruppo che si sta formando sui giovani: garanzia per il futuro. Quello che manca è proprio la cattiveria e la concretezza di una squadra vera: e forse qualcuno della vecchia guardia dovrebbe «tirar fuori le palle» in un momento così. A dimostrazione che forse si sta per chiudere un ciclo: molti dei «vecchi» sembrano usurati o fuori contesto. C'è chi dice che a questo gruppo servirebbe una contestazione «vecchia maniera»: e forse non sbaglia di molto... ma davvero vogliamo tornare al tutti contro tutti? O rimettersi nelle mani di qualche minestraro? Piuttosto avanti con Luis Enrique e l'elmetto ben stretto in testa. Il tempo farà il resto... eppoi si farà la conta di morti, feriti e resuscitati!