Il circo delle auto paralizza New Delhi. Centomila persone in strada
Adimostrazione di quanto l'evento abbia avuto un'importanza per la città, all'ingresso dell'aeroporto di Delhi, da settimane era stata sistemata una McLaren mentre un'enorme sagoma di Lewis Hamilton campeggiava nell'atrio. Per una giornata la metropoli si è fermata. Traffico impazzito e circa centomila persone hanno intasato le strade che portavano al circuito, utilizzando ogni mezzo di trasporto, dai tradizionali tuc tuc a vecchie lambrette, alle auto utilizzate come taxi improvvisati. La distanza tra la Capitale e il circuito è di circa tre ore d'auto ma il traffico ne ha raddoppiato i tempi. La polizia ha disposto una serie di deviazioni anche per ragioni di sicurezza con il risultato di rallentare ancora di più la circolazione. Per le strade palloncini, bandierine e ogni genere di gadget. Ma questa del Gran Premio, ha spiegato una guida locale, è un'occasione soprattutto per l'economia. A seguire questo evento è stata soprattutto la città di Chennai, l'antica Madras, polo dell'industria automobilistica che sta vivendo una grande espansione ed è diventata il punto di riferimento per i colossi del settore europeo. L'euforia collettiva è cominciata da settimane. Le strade di Delhi sono tappezzate di manifesti del Gran Premio che inneggiano all'orgoglio nazionale. Lo slogan più ripetuto è «One nation, one soul, one indian team». I grandi alberghi hanno ospitato i team sportivi che sono diventati un'attrattiva per la popolazione. Lunghe code davanti agli ingressi degli hotel che hanno organizzato numerose feste in onore dei piloti. Venerdì sera al Lap Lounge-bar al Jaypee Green Resort ha fatto la sua comparsa anche Bernie Ecclestone, gran patron della F1 circondato da dive e divi di Bollywood. «Questo sport è ancora poco conosciuto in India, spero che diventi popolare come il cricket». Fernando Alonso, pilota della Ferrari, era per la prima volta in India e ha voluto girare per le strade di Delhi e provare il cibo indiano. È rimasto molto impressionato dal circuito di Buddha. «Penso che possa diventare il migliore circuito di Formula Uno», ha detto alle tv che gli si accalcavano attorno. Un giudizio condiviso anche dalla gente comune. «È l'evento più spettacolare di tutta la mia vita», dice entusiasta Anurag Gupta, 18 anni che ha dormito accampato davanti al Royal Plaza dove alloggiava il team McLaren sperando di incontrare qualche pilota. Anche perché i party organizzati in onore delle squadre erano a prezzi proibitivi, sino a 4 mila dollari. Accessibili solo a pochissimi i biglietti per il circuito. Ma tutta la settimana è stata ricca di eventi mondani collegati al Gran Premio per una Delhi insolitamente frizzante: dal concerto di Lady Gaga a quello, clamorosamente saltato, dei Metallica. Ma la F1 ha scatenato anche polemiche. Come la protesta dei contadini che si sono visti espropriare le terre per realizzare il grande progetto della Sport City da 10 chilometri quadrati in cambio di risarcimenti inadeguati.