Se la ricerca della velocità conta più della sicurezza
Mase è vero che Massa ci ha messo del suo, commettendo un piccolo errore, è ancor più vero che una sospensione non dovrebbe rompersi così, di botto, in seguito a un errore di quelli abbastanza frequenti, dunque prevedibili, quando si corre su piste inframmezzate da chicane veloci. La rottura improvvisa di una sospensione è uno degli eventi più temuti dai piloti, perché rende la macchina totalmente inguidabile e provoca conseguenze imprevedibili. Però gli elementi «esterni» che ne fanno parte - triangoli, tiranti, attacchi e portamozzo, per semplificare - sono da sempre progettati e fabbricati al limite minimo di resistenza perché, trattandosi di «masse non sospese», devono essere il più leggeri possibile. Ogni grammo in più, infatti, peggiora il tempo sul giro. I nuovi materiali di origine aerospaziale oggi impiegati in F1 permettono di realizzare sospensioni leggerissime e resistentissime, ma siccome la leggerezza non è mai troppa ecco che la pulsione a cercare nuovi limiti è spesso irresistibile. A differenza delle scuderie inglesi, tradizionalmente così pragmatiche da rasentare il cinismo, la Ferrari è sempre stata più realista del re nell'offrire ai suoi piloti il massimo della sicurezza, con scelte tecniche al limite dell'autolesionismo. Per cui non solo mi è sembrato sconcertante che sia bastato «un errore da cinque centimetri», come lo ha definito l'ingegnere di pista di Massa, Rob Smedley, a far rischiare la pelle al brasiliano, ma ho trovato inquietante il fatto che lo stesso Smedley ci abbia scherzato su, rivelando che quanto accaduto al portamozzo della F 150 viene chiamato «panettone». Che le facce interne dei cordoli del circuito, quelle rivolte verso la via di fuga, fossero in certi punti pericolosamente alte il signor Smedley e i suoi colleghi in rosso avrebbero dovuto saperlo da prima. E, sapendolo, avrebbero dovuto verificare se le sospensioni delle monoposto loro affidate erano o no in grado di sopravvivere a un «errore da cinque centimetri». Altro che «panettone»!... Le qualifiche, per quanto dominate dal solito Vettel, ci hanno detto che Alonso oggi potrebbe anche puntare alla vittoria, a patto di tenere sempre giù il piede destro. Ma nei suoi panni voi lo terreste sempre giù, sapendo quel che è successo al vostro compagno?