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Lotito-Alemanno prove d'intesa

Gianni Alemanno e Claudio Lotito

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«Scusate il ritardo». A sorpresa non lo ha detto Lotito, che ha abituato i suoi interlocutori ad attese assai più lunghe dei 45 minuti di ieri. Bensì il sindaco Gianni Alemanno, che tre anni e mezzo dopo l'elezione ha finalmente varcato per la prima volta i cancelli del centro sportivo di Formello. Una visita di «cortesia» che non ha prodotto svolte epocali sulla questione stadio, ma ha perlomeno rappresentato un riavvicinamento tra Lazio e Campidoglio in un rapporto che, negli ultimi anni, si era limitato ai canali istituzionali. «Non abbiamo parlato di stadio», hanno esordito entrambi in conferenza stampa, quasi a voler evitare qualsiasi domanda sull'argomento. Le domande, però, sono arrivate lo stesso e la musica è stata quella già ascoltata in passato. Per Lotito sarà fondamentale «l'approvazione della legge sugli stadi, che dovrebbe arrivare entro la fine della legislatura (ma secondo molti sarà prima del 2012, ndr). Altrimenti si farebbe la fine della Juventus, che ci ha messo dieci anni per ottenere le autorizzazioni». Il sindaco, dal canto suo, ha detto di esser pronto ad ascoltare le proposte di Lazio e Roma sugli impianti ma che queste potrebbero arrivare solo a legge approvata. Niente di nuovo sotto il sole, quindi, compresi gli aspetti da chiarire sui vincoli territoriali da rispettare: «In alcune zone ci sono delle problematiche che non impediscono di edificare - ha precisato Lotito - bensì impongono solo che si seguano regole precise nelle costruzione». «Si chiamano prescrizioni, non c'è niente contro la legge», ha concluso il patron biancoceleste citando la possibilità di costruire palazzi con criteri antisismici anche in zone come l'Aquila. Un esempio non proprio beneaugurante. Il sindaco ha poi voluto dire la sua sulla querelle Lazio-Coni, invitando Lotito e Petrucci a trovare «un onorevole compromesso». C'è stato il tempo per parlare anche di simboli. Dell'aquila Olympia («splendido animale, l'ho visto molto in forma» ha detto Alemanno) ma anche e soprattutto di quelli di Roma. Igiallorossi utilizzano la Lupa Capitolina sulla maglia, qualcuno ha palesato che anche la Lazio possa fregiarsi di un marchio legato alla città. Un discorso che però il sindaco ha preferito non affrontare: «Si tratta di una tematica molto complessa, manca una normativa», ha detto. In precedenza si era parlato anche dell'ipotesi di inserire il logo della Fondazione Sandri sulla maglia: «Sarebbe bello», ha detto il primo cittadino, «aspettiamo una richiesta ufficiale», la replica di Lotito. Ancora prima c'era stata la lunga attesa di Alemanno (appuntamento fissato alle 15.30, il presidente si è palesato alle 16.15) con il sindaco che ne ha approfittato per visitare il centro sportivo e assistere all'allenamento. Dopo ore passate tra nubifragi e città in tilt per nuovi megastore, sarà stato un momento molto rilassante.

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