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Daniele Palizzotto Non sono passati neppure sei mesi dalla festa scudetto attesa sette anni.

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Eppurela trasferta nella Capitale è tradizionalmente ostica per il Milan: negli ultimi quattordici anni i rossoneri hanno espugnato il campo della Roma soltanto due volte, l'ultima nel lontano marzo 2005. «E anche stavolta sarà una partita difficile - ha osservato Allegri - perché la Roma è un'ottima squadra e gioca un buon calcio: sarà uno scontro diretto per lo scudetto e noi vogliamo vincere perché mancano solo due gare alla sosta e dobbiamo arrivarci in testa alla classifica». Sarà forse perché mai, nei cinque incroci da allenatore, è riuscito a battere la Roma, ma Allegri ha grande rispetto e ammirazione per i giallorossi. «Luis Enrique sta facendo un ottimo lavoro - ha spiegato il tecnico rossonero - ha giocatori di qualità e idee offensive interessanti. Certo quando parti con un nuovo progetto e hai tanti giovani ci vuole un po' di tempo, ma contro il Genoa la Roma ha perso immeritatamente». Oggi pomeriggio il Milan avrà un innegabile vantaggio, l'assenza di Totti. «Francesco è sempre pericoloso - continua - un campione in grado di inventarsi giocate importanti: per noi è meglio non sia in campo. Ma per battere la Roma dovremo comunque fare una grande prestazione tecnica e atletica: i tre punti sono importanti perché siamo partiti in ritardo». In effetti il Milan è partito ad handicap, perdendo tra l'altro gli scontri diretti contro Napoli e Juventus, ma con tre vittorie consecutive è rientrato nel gruppo di testa e, dopo il match dell'Olimpico, ha un calendario in discesa. «Per fortuna finora abbiamo vinto contro le piccole - ha osservato Allegri - ma certo dobbiamo fare meglio anche contro le grandi. A cominciare dal match dell'Olimpico».Allegri conosce bene i problemi del Milan, in primis le difficoltà difensive: dodici gol subiti in otto partite sono davvero troppi per chi vuole vincere lo scudetto, come ricordato negli ultimi giorni da Galliani. «Ha perfettamente ragione - ha confessato il tecnico rossonero - in effetti abbiamo preso otto gol in sole tre partite (Napoli, Juventus e Lecce, ndr), ma siamo sulla buona strada. Dobbiamo eliminare alcuni errori, perché per vincere il campionato bisogna avere una delle migliori difese».In attacco, invece, il Milan non ha problemi: sedici gol segnati e addirittura nove diversi marcatori. «Cassano ha fatto benissimo - chiude Allegri - sta disputando la miglior stagione della carriera per intensità fisica e tecnica. E anche Robinho sta migliorando. Inzaghi non convocato? Portarlo a Roma e lasciarlo in tribuna mi sembrava una mancanza di rispetto, ma non ci sono problemi: il campionato è lungo e anche Pippo tornerà utile».

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