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Un mare d'affetto per Simoncelli

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Coriano invasa per i funerali del pilota. Rossi fa rombare la sua moto Su Facebook una petizione: diamo il suo nome al circuito di Misano

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Oggici addolora non poterti vedere, ma ci dà pace e tanta gioia la speranza di saperci osservati dal podio più alto. Addio, Marco». Le canzoni di Vasco, le amate motociclette e l'immenso calore della gente: Coriano ha salutato così l'ultimo viaggio di Marco Simoncelli. Una giornata grigia, triste, identica solo in apparenza alla precedente. Tante persone in fila fin dalle prime ore del mattino per omaggiare ancora SuperSic, nella camera ardente allestita nel piccolo teatro Corte. Poi il saluto dei familiari, papà Paolo, mamma Rossella e la sorella Martina, e un paese letteralmente invaso dai tifosi di Marco, arrivati da ogni parte d'Italia per tributare l'ultimo, meritato applauso al campione romagnolo. Scortato dagli amici d'infanzia e dagli applausi della folla, poco prima delle tre del pomeriggio il feretro di SuperSic è arrivato nella chiesa di Santa Maria Assunta, già raggiunta da familiari e amici. C'erano davvero tutti: Loris Capirossi, Jorge Lorenzo, Mattia Pasini, Andrea Iannone, Randy De Puniet, Sete Gibernau, Andrea Dovizioso, Fausto Gresini, Giacomo Agostini e Alberto Tomba, oltre naturalmente al «fratello» Valentino Rossi. «Ho incontrato Marco solo una volta - ha confessato il vescovo Lambiasi - scoprendone schiettezza e bontà: mi dispiace non esserne diventato amico. Vorrei in qualche modo accostarmi al dolore dei familiari: sono sicuro che domenica scorsa Gesù era là, all'imbocco del tunnel della morte, per afferrare Marco e dargli un passaggio in cielo. Voglio firmare anche io lo striscione "Vai Marco, ora insegna anche agli angeli a impennare": lui non vive più, ma in realtà vive di più». Alla fine della cerimonia, l'amico fraterno Rossi ha acceso e fatto rombare in chiesa la Honda di Simoncelli. Poi, tra i nuovi calorosi applausi della gente e sulle note di «Siamo solo noi» di Vasco, l'ha spinta fuori a mano lentamente, mentre papà Paolo si sedeva per terra, vicino alla bara del figlio, abbracciando e baciando la sorella Martina, e la fidanzata Kate trovava la forza di prendere il microfono per ricordare Marco: «Aveva solo pregi, era una persona perfetta e non poteva vivere tra i comuni mortali». Tanti, commossi, anche i messaggi degli amici. «Ci sono tanti applausi per questa bara - ha osservato il dottor Claudio Costa - ma c'è anche un viso sorridente che tornerà a casa con tutti voi, nei vostri cuori. Questo è il miracolo di Marco Simoncelli, una vittoria sulla morte». Vasco Rossi ha ricordato invece SuperSic su Facebook: «Marco era un ragazzo simpatico e pieno di entusiasmo, continuerà a vivere nei nostri cuori». I tifosi applaudono, piangono ma già lanciano un'idea: intitolare il circuito di Misano Adriatico a Simoncelli. La petizione su Facebook è già partita, obiettivo 100 mila firme. Un gesto simbolico per alleviare un dolore immenso. «Dicono che Dio trapianti in cielo i fiori più belli per non farli appassire - ha osservato il vescovo Lambiasi ricordando la speranza di papà Paolo - Credo davvero sia così». Marco sorride dal cielo.

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