«Sbagliamo troppo»
a.È questo il rimpianto dei protagonisti in casa biancoceleste. Reja alla vigilia aveva auspicato che la squadra fosse capace di capitalizzare almeno il 50% delle occasioni realizzate, non è avvenuto. «Le partite vanno chiuse prima - esordisce il tecnico in sala stampa - anche perché sapevo che, con la terza partita in sei giorni, nella ripresa saremmo calati. Abbiamo giocato un ottimo primo tempo, mostrando un buon calcio che anche i tifosi hanno gradito, ma quando non concretizzi poi rischi sempre di non vincere». Un concetto ribadito anche da Sculli, che ha fallito sotto porta almeno 4-5 nitide occasioni: «La palla proprio non voleva entrare, ci è mancato il colpo del ko. Comunque il Catania non era un cliente facile, alla fine va bene così», ha commentato il calabrese. In casa Lazio, comunque, il pareggio sembra essere accolto senza troppo rammarico. Con una lista degli indisponibili che si allunga ogni giorno, Reja appare soddisfatto di aver almeno mosso la classifica: «Se guardiamo gli uomini che sono scesi in campo - spiega - siamo riusciti comunque a mettere in campo una formazione di tutto rispetto. Il problema, semmai, è che non abbiamo potuto cambiare molti giocatori nelle ultime partite. Loro avevano anche 24 ore di riposo in più. Inoltre il cambio di modulo ci ha levato qualche sicurezza, però senza centrocampisti non si poteva fare altrimenti. Ormai è una maledizione: Biava ci mancherà mesetto, Mauri di più». Due giocatori sono apparsi in particolare sottotono: Cisse e Stankevicius. Reja assolve il secondo («ha giocato bene, è stato solo sfortunato») ma si sofferma un po' di più sulla «crisi» del francese: «Djibril sta pagando un po' la preparazione e i ritmi intensi del campionato italiano, ma ha un potenziale enorme. Forse avrebbe bisogno di tirare un po' il fiato, così come Ledesma, Konko o Lulic, ma io sono convinto che appena si sbloccherà tornerà il giocatore che conosciamo». Dall'allenatore solo applausi, invece, per Marchetti: «È più sicuro ogni giorno che passa, si prende sempre le responsabilità e le palle alte sono tutte le sue. Facciamo pieno affidamento su di lui». Giornata particolare, invece, per Vincenzino Montella, che torna nello stadio che lo ha visto protagonista di tante imprese da calciatore e si conferma cliente indigesto per la Lazio. Il tecnico del Catania prima si diverte con Reja («Se io accettassi mai di allenare la Lazio? E perché dovrei? Avete un allenatore così giovane che può andare avanti altri 20 anni...») poi tira una stoccata alla sua ex squadra: «Immaginate cosa sarebbe successo - dice - se io avessi avuto gli stessi punti di Luis Enrique e fossi stato eliminato dall'Europa League. Adesso starei facendo il commentatore...». Insomma, il gusto di fare gol, con assist invitanti, l'aeroplanino non lo ha perso...