La vetta della classifica nel mirino.
Untraguardo impensabile appena un mese fa, quando i biancocelesti uscivano sconfitti dalla sfida all'Olimpico col Genoa e sugli spalti esplodeva la contestazione contro Reja. Invece da allora la Lazio ha infilato una serie di 4 vittorie e un pareggio che l'ha proiettata nelle zone alte di un campionato ad andamento lento. E stasera, contro i siciliani di Montella, si può davvero spiccare il volo. Non sarà facile, perché i biancocelesti si presentano alla vigilia con un'infermeria mai così affollata. Dopo Mauri, Gonzalez e Matuzalem ha alzato bandiera bianca anche Hernanes. La caviglia si è sgonfiata, ma il brasiliano ieri ha effettuato solo lavoro differenziato e Reja lo ha tenuto fuori dalla lista dei convocati, nella quale rientra a sorpresa Del Nero. Così il tecnico, rimasto senza trequartisti, ha dovuto abbandonare il 4-3-1-2 per affidarsi a un ancora più spregiudicato 4-3-3. O, almeno, sono queste le indicazioni emersedall'allenamento di ieri: difesa con Konko, Biava, Stankevicius e Radu, centrocampo con Brocchi, Ledesma e Lulic, attacco con Cisse, Klose e Sculli. In realtà, al di là del modulo iniziale, sarà stasera più che mai una Lazio camaleontica. Grande duttilità sarà chiesta soprattutto alle punte. Reja ha parlato di uno Sculli che potrebbe arretrare di qualche metro e fare da trequartista, lo stesso destino potrebbe toccare a Klose che ha nelle sue corde la capacità di prendere il pallone a centrocampo e di dettare l'ultimo passaggio. I verdetti definitivi si avranno in ogni caso solo stamattina, anche per vedere come reagiranno agli sforzi Brocchi e Stankevicius, ancora un po' acciaccati. Eventualmente sono pronti Cana e Diakité. La Lazio delle ultime giornate sembra in ogni caso più forte delle assenze: «La squadra sta dimostrando qualità, sa gestire i momenti della gara. C'è ancora qualche disattenzione di troppo in fase difensiva ma in attacco ci proponiamo con continuità, anche per questo il pubblico apprezza». È l'analisi di Edy Reja, che però preferisce evitare proclami: «Per scaramanzia non voglio neanche parlare di scudetto, non è una cosa che ci appartiene - spiega - ma se dovessimo migliorare ulteriormente potremmo centrare la Champions, che sarebbe un traguardo eccezionale». Per arrivarci, la squadra «deve ancora crescere di un 10-15%» e, magari, avere qualche gol in più da Cisse, che in campionato non segna dal debutto a San Siro col Milan: «Lui non deve crearsi questo problema - frena l'allenatore - deve lavorare per la squadra e non per se stesso. Non è importante fare gol, ma che la squadra vinca. A Bologna è stato determinante anche senza segnare, e questi sono gli atteggiamenti che piacciono ai compagni». Di fronte, nella sfida che contrappone il tecnico più vecchio della serie A a quello più giovane, ci sarà il sorprendente Catania di Montella. Un nome che, in tema di derby, evoca ricordi non proprio piacevoli ai tifosi della Lazio. Ma, si sa, la stracittadina per Reja non è più un tabù.