di Gianfranco Giubilo Regina per una notte, la Juventus.
Poiuna grande percussione di Pepe offre a Matri la palla del nuovo vantaggio, in fondo giistizia è fatta. Non è certamente povero di spunti, questo appuntamento di metà settimana, che fa da traino a un weekend altrettanto significativo, gli alfieri europei tutti in campo al sabato, in attesa degli impegni di Champions. Reclama la ribalta, secondo la scala di valori attuale, il San Paolo che garantisce platea di eccezionale spessore, spettacolo assicurato sugli spalti, ma anche in campo. Collaudo severissimo per il Napoli, anche se resta da stabilire se, e in quale misura, l'Europa maggiore rappresenti realmente una priorità per Mazzarri e i suoi. Verifica anche per l'Udinese, che ha finora concesso la miseria di un gol agli attacchi avversari in sette giornate, cifre che fanno sognare la tifoseria friulana, anche se tecnico e società continuano a privilegiare il basso profilo, come forse è giusto. Difficile che il tecnico degli azzurri rinunci a quel turnover che è diventato consuetudine alla vigilia degli appuntamenti di coppa. Potrebbero riposare Campagnaro e Zuniga, che molte energie hanno profuso di recente, non è escluso che anche Cavani tiri il fiato in attesa di recuperare gli estri smarriti. Ma ancor più sorprendente è la rinuncia, da parte di Guidolin, a quel Di Natale che avrebbe trovato una soluzione tattica gradita, anche se naturalmente non si può escludere l'insorgenza di qualche problema fisico per il bomber udinese. Per restare nell'alta classifica, nuove prospettive di ulteriori passi in avanti per il Milan, che aspetta al Meazza l'altalenante Parma di Giovinco. Tempi più duri per l'Inter, a Bergamo per fronteggiare la virtuale seconda forza. Di scena anche le romane, la Lazio ha migliore posizione, rispetto ai cugini, e anche meno arcigno calendario, però il Catania di Montella qualcosa di buono continua a far vedere, da verificare il peso delle tante assenze in casa laziale, Reja ordina umiltà e realismo. Luis Enrique presenterà a Genova l'ennesima versione, con attenzione anche alla visita del Milan di sabato pomeriggio. Primo a riconoscere che la gara con il Palermo ha delineato un passo indietro perfino rispetto al derby, auspica una crescita che la Roma ha nel suo organico, non ancora nel suo gioco.