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La Juve non riesce ad allungare

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Inutile la doppietta di Matri, il Genoa rimedia con Rossi e Caracciolo Qualche fischio per Conte che inserisce Del Piero nei minuti di recupero

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Partitacomplessa dal primo all'ultimo minuto, con il Genoa che ha anche rischiato di vincerla (traversa di Merkel, parata di Storari su Jorquera) e Juve che ora deve cominciare a interrogarsi. La serata era ovviamente cominciata con un omaggio infinito a Del Piero, «pensionato» da Andrea Agnelli e poi coccolato da un popolo che in lui vede il Profeta e basta. Lo stadio pullulava di striscioni, tutti traboccanti amore verso il numero dieci, il quale si è accomodato in panchina godendosi a denti stretti lo spettacolo organizzato per lui e con tanti saluti ad Agnelli: «La 10 leggenda non si tocca», «Capitano, rinnova fino a 40 anni», «Il capitano nella leggenda», «Il fenomeno vero si chiama Del Piero», «Dopo Del Piero, Belen in bianconero». Poi, la partita. Che si metteva subito sul binario giusto per i bianconeri, visto che dopo poco più di cinque minuti Matri già buttava il pallone dentro deviando un tiro dal limite di Marchisio su azione d'angolo. Era una Juve che presentava Estigarribia all'esordio da titolare e che provava ad accelerare appena possibile: il Genoa era come tramortito, quasi spettatore e poco più, capace inizialmente di farsi veder solo su calci piazzati. Storari si trovava il pallone tra le mani dopo un colpo di testa di Dainelli, poi Chiellini aveva sulla testa il pallone del possibile 2-0 ma lo sprecava. E allora il Genoa ringraziava mettendo in scena la più bella azione dei primi 45': Merkel si trasformava da francobollo di Pirlo a trequartista dai piedi buoni, Marco Rossi uccellava Chiellini con un movimento da attaccante vero e, dopo la doppietta segnata alla Juve nel febbraio 2010, regalava ai suoi il pari. La Signora subiva il colpo e lo stadio pure, fino a quando un erroraccio di Veloso non permetteva a Vucinic di arrivare davanti a Frey calciandogli però addosso. In attesa dell'eventuale ingresso di Del Piero, era poi ancora Matri (due volte) ad attaccare la spina, ma anche una girata di Merkel e una di Chiellini mica scherzavano come pericolosità. Un'invenzione di Pirlo (palla lasciata scorrere su assist di Vucinic) spediva poi ancora in gol lo scatenato Matri, arrivato al terzo gol in campionato. A quel punto pareva finita, ma una dormita generale della difesa permetteva al neo entrato Caracciolo di trovare il 2-2 prolungando la settimana storta a tinte bianconere.

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