Primo obiettivo la concretezza.
«Inquesto momento, se guardiamo le statistiche, siamo una delle squadre che crea più occasioni da gol - spiega il tecnico - ma non stiamo raccogliendo in maniera proporzionale. Ci vuole più lucidità sotto porta». Reja, però, non vuol sentir parlare né di dipendenza da Klose né di crisi di Cisse: «Un giocatore da solo non cambia il rendimento di una squadra. E, per quanto riguarda il francese, ha bisogno solo di trovare il gol. In questo momento è molto nervoso, arrabbiato con se stesso, sa di poter dare di più alla Lazio, ma io sono contento delle sue prestazioni, merita un po' di buona sorte». Al Dall'Ara, quindi, si ripartirà dai due bomber gioielli dell'ultimo mercato. Schierati, ancora una volta, l'uno accanto all'altro. Nonostante le tante defezioni a centrocampo, infatti, Reja non ha voluto stravolgere quello che è ormai diventato il modulo di riferimento della Lazio. Ancora 4-3-1-2 con uno tra Lulic e Sculli - nettamente favorito il bosniaco - che, con ogni probabilità, completerà il terzetto sulla mediana accanto a Ledesma vertice basso del rombo e a sinistra. L'esperimento Hernanes-mezzala, invece, sarà ripreso in considerazione quando Mauri tornerà disponibile e potrà essere impiegato da trequartista. «Il brasiliano è in un gran momento di forma - ha spiegato Reja - e in queste condizioni può sobbarcarsi anche il pesante lavoro di un centrocampista. Noi, però, dobbiamo fare attenzione a che non vada sopra ritmo, per non fargli perdere lucidità nella fase offensiva». A Bologna la Lazio troverà una squadra rivitalizzata dalla cura Pioli e un ex, Marco Di Vaio, che non vede l'ora di sbloccarsi. Anche i felsinei, però, dovranno fare i conti con qualche defezione importante. Diamanti e Perez guarderanno la partita dalla tribuna. Reja vuole innanzitutto una difesa più concentrata (finora i biancocelesti hanno quasi sempre subìto gol al primo affondo degli avversari) e una squadra che si tolga da dosso l'euforia del post derby: «Ovviamente l'inizio della settimana è stato un po' diverso dal solito, c'era molta gioia nello spogliatoio. Ma già da mercoledì eravamo ben concentrati sull'Europa League. In fondo abbiamo solo conquistato tre punti, ora dobbiamo continuare su questa strada». Avanti a fari spenti, quindi, anche se il derby regala un po' di serenità in più al tecnico e, a giudicare da una targa comparsa nel centro sportivo di Formello, sembra aver siglato la pace definitiva con i tifosi: «Dobbiamo stare calmi, si tratta solo di una partita. Io preferirei entrare nel cuore dei tifosi a fine campionato, dopo aver raggiunto qualcosa di importante. I presupposti ci sono, si sta creando un gruppo compatto e di spessore morale».