Reja: nessuna rivincita
Perla sua Lazio, per i tifosi, per Luis Enrique e per Tagliavento. Il giorno dopo di Edy Reja comincia con una passeggiata in bicicletta alla faccia di quei 66 anni che peraltro non glipesano affatto, Lo dimostra la corsa liberatoria sotto la curva a fine gara che gli è costata l'espulsione ma non la squalifica (il giudice sportivolo ha graziato). Si confessa ai microfoni di LazioStyleRadio: «Sono felice e sereno. Era un po' che aspettavamo questo momento e un derby più bello di così non poteva venire neanche a immaginarlo. Arrivato a pochi secondi dalla fine, con la Roma che non ha avuto nemmeno il tempo di reagire. Bello. I ragazzi ci hanno creduto tantissimo, oltre ad aver dimostrato il solito grande carattere, dispiace solo che per svegliarci dobbiamo prima subire una rete. Non devo prendermi rivincite contro nessuno, c'è chi è signore e chi lo è meno. Chi ha classe lo si vede negli atteggiamenti e tal proposito vorrei sottolineare la signorilità di Luis Enrique e gli auguro di diventare un ottimo tecnico visto che è solamente agli inizi. A fine partita gli ho fatto i complimenti e gli ho detto di rimanere convinto delle proprie idee e di andare avanti per la sua strada anche se viviamo in una piazza difficile». A Reja non sono piaciute le contestazioni romaniste a Tagliavento e ricorda episodi del passato: «Il derby ha sempre vissuto queste situazioni e nelle gare precedenti abbiamo subito qualche decisione che non ci ha fatto piacere. A fine partita poi abbiamo festeggiato come è giusto che sia sotto la nostra curva insieme ai giocatori. Questo è il modo giusto, senza andare a schernire gli avversari. Proprio su questa cosa vorrei associarmi a ciò che ha detto Brocchi domenica sera,i tifosi della Lazio devono festeggiare, ma sempre con lo stile che ci contraddistingue». Due ringraziamenti speciali ai tifosi e a Lotito: «La nostra gente ci è sempre stato vicina - riprende Reja - così come Lotito mi ha sempre sostenuto nei momenti difficili. È una società che sta crescendo e questo è il coronamento del lavoro dei ragazzi che stanno facendo delle cose straordinarie. Con la squadra ovviamente non siamo ancora al top, dobbiamo migliorare certi movimenti, certe posizioni. Hernanes? Deve lavorare sempre, ormai ha acquisito una certa resistenza. L'anno scorso non aveva una preparazione adeguata per affrontare tutto il campionato italiano, adesso gioca anche il pallone di prima». Neanche il tempo di godersi la vittoria che già si riparte con lo Zurigo in Europa League: «Mi piacerebbe andare avanti e spero di poter passare questo turno anche se non è facile mantenere i rendimenti alti in entrambe le competizioni. Klose? Mi auguro che continui così, voleva giocare con continuità in vista dell'Europeo e qui da noi lo sta facendo benissimo». In Svizzera la Lazio dovrà presentarsi con una squadra diversa da quella del derby: tocccherà sicuramente a Diakitè, Cana e Sculli anche se Reja non ha ancora in mente la formazione: «Brocchi non ci sarà, Gonzalez nemmeno (domani esami alla Paideia, sempre vincente quando fa lo sponsor). Dovrò sicuramente cambiare». Oggi pomeriggio la ripresa degli allenamenti, a Formello si festeggia.