PAGELLE LAZIO
Inmezzo l'espulsione di Kjaer e il rigore del pareggio di Hernanes dopo l'acuto iniziale di Osvaldo. Reja batte la Roma per la prima volta, i biancocelesti centrano il decimo punto nelle ultime quattro partite volando al secondo posto. Per i giallorossi bisogna subito voltare pagina perché la squadra gioca benino e sul risultato ha pesato in modo decisivo l'inferiorità numerica. Alla fine Luis Enrique sceglie a sorpresa Gago e fa fuori Burdisso rientrato stanco dal Sudamerica. Pjanic fa il vice-Totti, dentro Perrotta fuori Pizarro, in panchina si vede Lamela. Sono otto su undici i nuovi acquisti giallorossi in campo, nove i debuttanti in un derby contando Rosi che finora non l'aveva mai giocato. Reja, invece, dà fiducia ai reduci dalla tranvolata oceanica Gonzalez ed Hernanes e si affida al contestato modulo a rombo. Dopo averlo tenuto in apprensione per due settimane, Klose è regolarmente in campo accanto a Cisse. Si gioca davanti a cinquantamila spettatori, con la Tevere mezza vuota e Olympia tenuta sotto la Nord per evitare problemi di ordine pubblico. Una sconfitta per la città che si candida alle Olimpiadi del 2020 ma tant'è nemmeno il volo dell'aquila riesce a fermare i più facinorosi. Si parte con DiBenenedetto in tribuna accanto all'ambasciatore Usa Thorne mentre Pallotta è stato bloccato dall'influenza. Lotito sta seduto al solito posto, purtroppo non c'è il collega Andrea Pesciarelli ricordato dalla tribuna stampa e anche dagli applausi dello stadio. Formazioni da orgasmo dallo speaker biancoceleste peccato che, quando viene scandito il nome di Reja, è la curva Sud a esultare con una trovata geniale. Tagliavento fischia l'inizio in perfetto orario, ecco il derby numero 137 di campionato. La prima azione è già gol per la Roma che, come accade da troppo tempo, approccia meglio al derby: azione di José Angel, inbucata di Pijanic per Osvaldo (tenuto in gioco da Dias) che fa secco Marchetti. L'italo-argentino esibisce anche la maglietta «v'ho purgato anch'io» di tottiana memoria. Una doccia fredda per Reja che in panchina incassa e porta casa dopo aver preparato una partita tutta diversa con Hernanes in pressing costante su De Rossi. Il piattone di Klose è il primo segnale di vita della Lazio ma è poca roba perché i biancocelesti tengono il pallino in mano senza sfondare. Al 20' Hernanes cicca il gol del pari, poi da lontano rischia di beffare Stekelenburg ma la Roma è pericolosissima in contropiede con Osvaldo sfortunato nel rimpallo finale. È un bel derby, anomalo rispetto alla previsioni: Lazio fa gioco, giallorossi di rimessa pronti a sfruttare le distrazioni degli avversari. Al 37' si fa male Rosi, tocca a Cassetti schierato a destra per emergenza. Finisce il primo tempo: la Roma è avanti. Si riparte col primo cambio biancoceleste Lulic sostituisce Radu azzoppato dallo scontro con Rosi. Pochi minuti e prima Klose e Cisse non colgono l'attimo ma al 5' Hernanes pesca Brocchi nel corridoio giusto, Kjaer lo trattiene ingenuamente mentre Stekelenburg ha già la palla in mano. Tagliavento fischia il rigore ed espelle il difensore danese: sul dischetto va Hernanes che bissa la trasformazione dell'anno scorso. Luis Enrique chiama subito in panchina Perrotta e riassesta la difesa con Burdisso. La Roma reagisce ma l'inferiorità numerica si sente e allora l'assalto è biancoceleste. Klose stacca su angolo di Ledesma, la traversa respinge la conclusione del tedesco. Luis Enrique si chiude dismotrando di aver capito perfettamente il calcio italiano: fuori Bojan dentro Pizarro e un logico 4-4-1 molto conservativo. Lazio sfortunata poco dopo con Cisse, fino a quel momento anonimo, che scarica un destro bellissimo sul palo (secondo legno) su cross di Lulic che poco dopo fallisce la sua occasione con un destro a giro che Stekelenburg smanaccia in angolo. Sono attimi palpitanti, è un derby bellissimo, proprio al 93' Matuzalem telecomanda in mezzo, Klose stoppa e infila il portiere olandese: 2-1 all'ultimo respiro, Reja corre sotto la Nord ma giusto per quanto visto in campo. La Lazio vince perché ci ha creduto di più. La Roma è stata condannata dall'inferiorità numerica e forse dalla grande voglia biancoceleste di prendersi questo derby dopo cinque scoppole.