Alonso rassegnato «Gli altri più forti»
Ilfuturo ci dirà se la decisione di sperimentare nelle ultime cinque gare ufficiali sarà stata una buona idea. Intanto si fanno i conti con gli impietosi risultati della pista. La Rossa ha fatto un nuovo passo indietro in assetto da gara. Lo dice Alonso: «Le due Red Bull e le due McLaren sono un pizzico più veloci di noi in gara, ma sono molto più avanti in qualifica. E questo ci condiziona perché partendo dietro non c'è modo di scavalcare gli avversari. Abbiamo migliorato molto la prestazione fra sabato e domenica, ma ci manca il giro secco per adesso». E questo spiegherebbe lo sguardo accigliato dell'iberico al termine della pole quando se l'è presa con i giornalisti. Lui sapeva. In gara non era veloce, è rimasto ben 37 giri dietro a Massa riuscendo a sopravanzarlo solo grazie ai cambi gomme. Il ferrarista chiarisce anche il senso delle parole pronunciate in gara via radio: «Basta! Non ce la faccio più ad attaccare». Parole che fotografano in modo lapalissiano lo stato attuale della Rossa: «All'inizio facevamo un po' fatica a tenere il ritmo dei primi perché le supersoft quasi subito hanno dato molto sottosterzo. La situazione è cambiata in positivo quando abbiamo montato le soft, ho potuto spingere al massimo ma ormai era difficile riagganciarsi al gruppetto di testa, da qui la mia frase alla squadra, avevo dato tutto per venti giri e non c'era spazio per fare di più con sole due tornate. Dobbiamo cercare di migliorare la prestazione il sabato ma non smetteremo di inseguire la vittoria adesso. Continueremo a lavorare sull'anno prossimo, provando cose nuove e, magari, prendendo qualche azzardo nelle strategie». Costante e forse rafforzato psicologicamente dalla tensione del collega, Massa ha firmato una gran bella prestazione: «Non sono soddisfatto, avrei potuto chiudere meglio, ma ci sono state piccole difficoltà. Nel primo pit-stop ho perso almeno 3 secondi rispetto a tutti perché passavano macchine in corsia box e ho dovuto attendere per ripartire. Nel secondo sono dovuto accodarmi nel giro di uscita a due macchine più lente e ho perso la posizione nei confronti di Alonso. Ma il mio passo in corsa era quasi quello dei primi, almeno con le gomme dure. E la partenza è stata buona. Ora ci aspetta la novità dell' India e sono curioso di scoprirla. È un Paese in forte crescita come il Brasile». Gran Premio a parte, la casa di Maranello entra a piedi uniti nella polemica sulla credibilità della Fota, l'Associazione dei Team di Formula Uno. Secondo il capo della Gestione Sportiva, Stefano Domenicali, il futuro della Fota sarà da rivedere qualora non si raggiungesse un'intesa sul lodo sulla limitazione delle risorse (e quindi delle spese) entro l'ultimo Gran Premio ,quello di Abu Dhabi. «Circa l'RRA (Resource Restriction Agreement) siamo in una situazione in cui o prendiamo una certa direzione oppure riconosciamo che c'è un elemento di slealtà tra i team, il che non è certamente bello. Se non ci fidiamo tra di noi all'interno della Fota, allora a che cosa serve quest' associazione?». Ogni riferimento agli spendaccioni della Red Bull non è puramente casuale. Gia. Ori.