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Siamo più forti, vinciamo noi

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Peri cinque persi? Macché: perché mio figlio Massimiliano è romanista, una specie di faida familiare... Stavolta, però, sarò io a gioire. In questo momento la Lazio è superiore. La Roma è destinata a crescere, ma ora i biancocelesti mi sembrano più squadra. «Il gruppo è coeso», è così che si dice, no? Speriamo solo che non finisca come in politica, dove tutti sono «coesi» e poi, al momento giusto, ognuno si fa gli affari propri. Mi auguro anche che non incidano fattori esterni. Io per indole sono portato a solidarizzare con gli arbitri. Ne ho interpretato anche uno, in un film, ispirato alla figura di Concetto Lo Bello. Un giorno in aereo incontrai il figlio, anch'egli arbitro, e gli chiesi perchè lo faceva. Perché un titolare d'impresa ogni domenica si mette in calzoncini e si espone al pubblico ludibrio? La risposta mi colpì molto: «Per il senso di giustizia». Ecco, spero che questo valga anche per Tagliavento domani. Agisca solo con l'anima senza farso condizionare da sentimenti «terreni», come il rancore e tutto il resto. Un'ultima cosa su Reja. Dietro ogni sportivo c'è sempre un uomo, e credo che lui soffra tanto per i derby persi. Ma non lo si può marchiare a vita per questo. Se si perde un autobus, si prende il successivo. Magari si fa tardi al lavoro e si chiede scusa, non c'è niente di imperdonabile. Comunque sono discorsi senza senso. Con Klose e Cissé lì davanti stavolta vinciamo noi. Mi è bastato vederli alla prima di campionato per capire che sono due con gli «attributi» quadrati... Infilzeranno la Lupa e la prima telefonata di sfottò, ovviamente, sarà per mio figlio...

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