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Fondi cinesi vogliono entrare in quota Roma

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Un'idea,appunto, che rischia di rimanere tale. I fatti: un'importante società cinese che opera nel settore del turismo e collegata ai fondi statali (ma diversa dal gruppo interessato all'acquisto del club la scorsa estate), si è interessata alla quota del club in vendita attualmente in mano a Unicredit che, secondo gli accordi, dovrà scendere rispetto al 40% detenuto nella controllante Neep. Il contatto c'è stato direttamente con il vice-direttore generale della banca Paolo Fiorentino, ma è tutto da vedere se avrà un seguito. I patti parasociali prevedono infatti che entro marzo 2012 Unicredit possa vedere una quota fino al 35% a un partner italiano strategico, bypassando il diritto di prelazione di DiBenedetto & soci. Italiano, appunto: se il gruppo asiatico in questione rispondesse ai requisiti di reputazione e affidabilità prestabiliti, gli americani dovrebbero quindi dare il loro assenso. In linea teorica, il mercato cinese è la meta perfetta per espandere il business della Roma e per questo dal fronte DiBenedetto non emerge un «no a priori». L'ipotesi cinese conferma la difficoltà incontrata dalla banca nel reperire un potenziale socio italiano. Da aprile in poi gli americani, sempre secondo i patti, potrebbero decidere di acquistare per conto proprio il 20% e salire così all'80% nel controllo della Roma. Ale. Aus.

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