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Quattro gare per il titolo dei costruttori

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Traquindici giorni è di scena la Corea del Sud. Un anno fa il circuito fu inaugurato in extremis e si gareggiò sebbene i lavori non fossero terminati. Si impose Alonso che non a caso ha già dichiarato di volersi ripetere. Il 30 ottobre i motori sbarcheranno in terra indiana per la prima volta di una gara ufficiale. Sessanta giri per il circuito di Nuova Delhi sconosciuto a tutti, ma che in comune con la pista di Yongam ha un lungo rettilineo e il progettista Hermann Tilke. Gli ultimi km si correranno nella sabbiosa Abu Dhabi, una specie di seconda patria per la Ferrari che però qui vide infrangersi contro il muro issato da Petrov (complice la strategia sbagliata degli uomini in rosso) i sogni iridati di Alonso. Il circuito, realizzato sull'atollo artificiale di Yas Island, è il preferito di Bernie Ecclestone per funzionalità e ritorno economico. Ed è amatissimo dal neocampione del mondo: Vettel ha vinto nel 2009, anno di debutto del GP, e nel 2010. Ci sarà un restyling per favorire i sorpassi e quindi lo spettacolo (in genere è noioso). Chiude il Brasile. La vecchietta pista di Interlagos è tra le più affascinanti perché esalta le abilità dei driver, nonostante i dossi e la scarsa sicurezza è considerato un circuito storico ineliminabile dal calendario. Due successi per Massa, ma dal 2009 è appannaggio della solita Red Bull: una volta con Webber, l'altra con Vettel. Mai con Alonso. Pronti per il rush finale. Gia. Ori.

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