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La vera rivelazione della giornata è Sergio Perez

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Comemai Vettel è arrivato soltanto terzo? A Suzuka la Red Bull è stata in difficoltà fin dalle prime prove. Non è riuscita a trovare un compromesso accettabile negli assetti e ad evitare che l'asfalto abrasivo le distruggesse le gomme. A Vettel vincere il titolo non bastava: voleva stravincere arrivando primo, e ha guidato come un pazzo pur di riuscirci. Ma il miracolo che aveva fatto nelle qualifiche, piazzando in pole una macchina recalcitrante, non era ripetibile in gara, dove la minor usura del battistrada ha permesso agli avversari di superarlo grazie ai pit stop. 2. Non sarebbe stato giusto punire Vettel per quel che ha fatto in partenza a Button? No. Il regolamento permette un cambio di linea e lui ne ha fatto uno solo, per di più stando sempre sufficientemente davanti all'avversario. 3. Il secondo posto di Alonso è un risultato eccezionale? No. È sorprendente rispetto alle attese del pregara, ma s'era capito che le modifiche apportate e la consueta delicatezza con le gomme avevano reso la F 150 vincente. Senza l'erroraccio nelle qualifiche, Alonso avrebbe potuto puntare al primo posto. Invece ieri la strada della rimonta ha dovuto spianargliela la Ferrari, ordinando a Massa di lasciarlo passare. 4. Perché negli ultimi giri Button aveva rallentato così vistosamente da illudere i ferraristi su una possibile vittoria in extremis di Alonso? È evidente che la McLaren doveva risparmiare benzina. Poi, una volta al sicuro da una panne, Button ha dimostrato quale fosse il vero potenziale della sua macchina facendo il record sul giro. Ma duecento metri dopo il traguardo è rimasto a secco. 5. La rivelazione della corsa? Perez, ottavo con la Sauber dopo essere partito 17mo, grazie a un pilotaggio di suprema delicatezza. Gia. Bac.

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