OSVALDO Da oggetto misterioso a bomber
Dopo un avvio deludente l'argentino è ormai uno dei titolari della Roma di Luis Enrique e sogna un gol alla stracittadina
Propriolui, Pablo Daniel Osvaldo, l'acquisto più costoso del mercato estivo nazionale, costato alla Roma ben 15 milioni più bonus (il che vuol dire oltre 17). Un avvio al rallentatore che aveva immediatamente attirato le ire dei detrattori sul povero «cipolla» come lo ha ribattezzato ormai la tifoseria giallorossa: reo il fatto di non aver portato quel contributo di gol richiesti a un attaccante del suo calibro voluto fortemente dal tecnico asturiano per il quale era una delle «priorità» del nuovo progetto giallorosso. Ma qui il tecnico è stato bravo, continuando a dargli fiducia, stimolandolo e riuscendo a portarlo in condizione fisica ottimale: o quasi. A quel punto Osvaldo ha iniziato a fare la differenza, a segnare con continuità facendo registrare sul suo tabellino personale tre gol nelle ultime tre gare... non male per un giocatore che qualche anno addietro aveva lasciato il campionato italiano con le pive nel sacco. Da bufala quindi a giocatore insostituibile, anche se Luis Enrique non ama questo termine, vuole una rosa ampia dalla quale attingere a piene mani, ma se le sue scelte appaiono evidenti. Osvaldo è partito sempre titolare nelle gare fin qui disputate della Roma e probabilmente sarà così anche con la Lazio: la partita che può indirizzare la stagione della creatura di Luis Enrique al primo derby capitolino della sua carriera. Osvaldo è l'attaccante perfetto per il tecnico asturiano che fa dello «spazio» il suo centravanti ideale. Fisico, piedi e una predisposizione al sacrificio difensivo inusuali per un giocatore abituato a stanziare nelle aree avversarie. In questo avvio di stagione lo abbiamo visto più volte tornare in difesa ad aiutare i compagni nei momenti di difficoltà ed ha dimostrato di saper segnare in tutti i modi: di posizione (contro il Siena), di testa (col Parma) e di fino (il bel tocco sotto a scavalcare Consigli in uscita contro l'Atalanta). Insomma, uno che sa far gol, ma soprattutto sa aiutare la squadra, creare spazi e dare quel peso specifico in avanti che mancherebbe alla Roma con i giovani talenti voluti da Luis Enrique: vedi Bojan e Borini. E del suo «risveglio» si è accorto anche Prandelli che nella prima conferenza stampa in occasione del ritiro pre-Serbia, non ha perso occasione per lodarlo e annunciare una «visura» costante e futura. Quindi Osvaldo, che ha scelto l'Italia (argentino con passaporto italiano grazie ai suoi avi) dopo aver indossato in passato la maglia dell'Under 21 azzurra (nel 2007 sotto la guida del ct Casiraghi) e di quella Olimpica (Torneo di Tolone nel 2008), potrebbe indossare anche quella dell'Italia «vera». Un obiettivo che resta comunque secondario, perché per l'argentino ritrovato il prossimo passo è un gol al derby. Il popolo romanista glielo chiede a gran voce e potrebbe essere il modo giusto per conquistare definitivamente un pubblico che ha vuole tornare a sognare in grande.