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Quando spuntano i Tafazzi

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Esono quelli che sul corpo agonizzante del basket italiano cercano di impedire l'utilizzo di quel defibrillatore che porta il nome di Kobe «Black Mamba» Bryant. Claudio Sabatini ha difetti pari alle sue tante virtù, ma nel tentativo di portare in Italia, per una decina di partite, il giocatore più forte del mondo ci si è buttato a capofitto. E fin dal primo giorno, quando la trattativa sembrava un illusorio embrione, ha chiesto l'aiuto del movimento. Adesso che si è arrivati alla fase cruciale, al momento in cui in questa partita di poker bisognerà scoprire le carte, ecco che non contento dello sfacelo autoprodotto negli ultimi anni il mondo del basket prova a far saltare il banco prigioniero delle sue piccole faide interne. Sabatini non si è fatto molti amici in questi anni, ma in questa suo progetto visionario andava e va sostenuto, senza se e senza ma. La pallacanestro tricolore è ormai ridotta a sport di retroguardia, prossima a diventare barzelletta. L'arrivo di Bryant, anche solo per un breve periodo, potrebbe essere l'ultima ciambella di salvataggio a cui aggrapparsi. Fab. Fab.

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