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Dare seguito al tris in Champions

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Non esaltante, ma pratico e bravo, il Milan, a completare il trionfale turno di Champions per le italiane. Tre su tre, dopo le imprese di Inter e Napoli, assalti convinti ma improduttivi nel primo tempo, poi nella ripresa Ibra fa sentire il suo peso, gol su rigore e assist per Cassano, che mette la sua firma sul gol numero duemila dell'era Berlusconi. Ma naturalmente, per il primo posto del girone non ci sarebbero chances se fosse la diffrenza reti a decidere tra il Milan e l'astronave catalana, raffica di gol in Bielorussia per il Barcellona, Messi ancora una volta nel ruolo di alieno. Da vivere con minore intensità, ma per gli osservatori più che per i diretti interessati, la seconda competizione continentale, quell'Europa League che per i tecnici è croce e delizia, tra ambizioni internazionali e perplessità per i riflessi sul campionato. Trasferta complicata per la Lazio, sul campo dello Sporting di Lisbona, squadra di pari livello e sorretta da un tifo fin troppo intenso. Reja, che dovrà affrontare un duro ostacolo a Firenze, non può per altro consentirsi un turnover massiccio, poche le novità rispetto a domenica, difesa confernata al completo, Cana lascia rifiatare Ledesma, in attacco Rocchi alla ricerca del centesimo gol, accanto uno tra Klose, non al meglio fisicamente, e Cissé che meriterebbe un turno di riposo. Di scena, e anch'essa lontana da casa, l'Udinese: sfida impegnattiva quella dell'Ibrox Park di Glasgow, i Rangers vantano tradizione ed esperienza. Ma poiché Guidolin non ha mai nascosto la sua scarsa predilezione per l'Europa League, lascia a casa Di Natale e concede spazio a molti giovani, la vetta del campionato, per bassa che sia, indica priorità pienamente condivisibili. Anche perché il vicino confronto al Friuli contro un Bologna parecchio inguaiato promette perfino un primato in solitudine.

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