Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il punto della pace

Striscione

  • a
  • a
  • a

Secondo Lucio Dalla "l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale". Per un giorno allo stadio Olimpico si è vissuta proprio questa sensazione. Quella di vedere una partita di calcio in cui applausi, fischi, striscioni hanno seguito l'andamento della gara e non hanno risentito di vecchie ruggini, faide interne, polemiche. Non era scontato, soprattutto dopo una delle settimane più calde vissute a Formello negli ultimi tempi. L'attesa, inutile dirlo, era tutta per l'accoglienza che i tifosi avrebbero riservato a Edy Reja, autore della discutissima metafora del "quadro buono e la cornice marcia". I fischi all'ingresso dell'allenatore ci sono stati, ma probabilmente molti di meno di quanto ci si poteva aspettare. Sette giorni fa, prima della gara col Genoa, erano stati ad esempio assai più rumorosi. Anche al termine di un primo tempo tutt'altro che esaltante il pubblico sembrava indeciso sull'essere contento o meno della prestazione della squadra. Nel corso della ripresa, poi, il colpo di scena. Nel cuore della Nord è stato esposto uno striscione: "Tecnico, squadra, tifoseria... Uniti si vince!". Non è una presa di posizione inedita. Durante la gara col Rabotnicki, quella con Zarate in tribuna, sugli spalti venne mostrata la scritta: "Reja, la Nord è con te". Dimostrazione di come non ci sia un fronte compatto contro l'allenatore goriziano. Il quale, dopo "lo sconforto e la delusione" provati all'inizio della settimana scorsa, non può che ringraziare: "Oggi i tifosi hanno sostenuto la squadra fino all'ultimo. Poi quando i risultati non arrivano è giusto anche essere fischiati, ma io sono fiducioso". È il momento di tornare per l'ultima volta sulla sua settimana di "passione". Reja non si sottrae: "Dopo quel momento di amarezza ho detto al presidente che volevo chiudere il rapporto con la Lazio. Ma poi ho avuto delle manifestazioni d'affetto da Lotito e dalla squadra e ho deciso di continuare". Ora sembra tutto dimenticato: "Sono convinto che faremo bene. Con me in panchina? Certo, e con chi altro?". Il commento alla partita passa quasi in secondo piano: "Sono un po' deluso, abbiamo avuto 3-4 opportunità per segnare ma non ci siamo riusciti. Sapevo che il Palermo avrebbe potuto metterci in difficoltà". Qualche uomo è apparso un po' stanco («ma uno come Cissé io non lo tolgo mai, può trovare la giocata vincente in qualsiasi momento») ma perlomeno la difesa è riuscita a non prendere gol. In attesa della prima vittoria interna, si può vedere il bicchiere mezzo pieno. «Cresceremo e recuperemo il tempo perduto - conclude Reja - questa squadra può dare molto di più».

Dai blog