La riscossa di Milano
Unruolo su misura per Claudio Ranieri, puntuale nel soccorso di fronte a disagi evidenti, con l'apporto di una sorte non arcigna. Vero, l'Inter ha sofferto per mezz'ora della ripresa l'offensiva convinta del Bologna, prima che lo spunto di Milito le procurasse il vantaggio dal dischetto e la superiorità numerica. Però nella fase di avvio aveva messo all'attivo un numero di occasioni da gol di gran lunga superiore al totale di quelle collezionate nelle quattro partite ufficiali precedenti. Non siamo alla rinascita imperiosa, però l'atteggiamento dei giocatori testimoniava il gradimento per il ritorno ai compiti abituali, mai digerita la difesa a tre di Gasperini. Sorrisi, quelli regalati dalla prima vittoria, anche per l'altra sponda dei Navigli, al Milan basta la prodezza balistica di Clarence Seedorf, dopo cinque minuti, per portare a casa una vittoria scialba, il Cesena amministra la partita, ma non trova accettabili conclusioni. Tre punti d'oro, anche perché la vetta resta a quota sette: quella che raggiunge anche il Napoli, frenato al San Paolo dalla Fiorentina. Anzi per un'ora sono stati i viola a produrre gioco e occasioni, anche per la vena straordinaria di un Cerci che sta ritrovando gli acuti dei giorni verdi. Il pari bianco, infine, va già bene a Mazzarri, la serata non era delle più felici. Attente spettatrici, le tre capoliste della vigilia, tutte in campo nel pomeriggio festivo, mentre sarà ancora una volta la Roma a chiudere la programmazione con la trasferta di Parma. Coerente e orgoglioso, Luis Enrique ha colorito la sua vigilia con una reazione dura, ma condivisibile, nei confronti di una domanda non proprio modello di correttezza. Se il cronista riferisce voci che riguardano il tecnico, ma rifiuta di rivelarne le fonti, non rende una buon servizio alla correttezza dell'informazione. Che formazione vedremo non è dato da sapere, irrilevante la lista dei non convocati, però è difficile che il tecnico rinunci a Totti, nonostante il robusto minutaggio finora concesso al capitano, non va sottovalutata l'occasione per dare una svolta a questo avvio di stagione in tono minore. La Lazio ritrova l'Olimpico, nelle ultime stagioni non proprio fattore positivo, però il raid a Cesena ha confortato un morale avvilito da passi falsi e polemiche su Reja. Gli infortuni costringono il tecnico a improvvisare ancora una volta, l'assenza di Mauri rappresenta, tatticamente, un handicap pesante, si vedrà finalmente Cana, finora protagonista soltanto nei giorni di mercato. Non promette tappeti di rose il Palermo di Devis Mangia, che segna molto e altrettanto concede in fase difensiva, ma resta formazione ricca di giovani talenti, lo spettacolo non dovrebbe mancare. Tra Genoa, Juventus e Udinese, il compito meno agevole è forse quello assegnato ai sorprendenti guerrieri di Malesani, giocare a Verona non è una passeggiata, per informazioni chiedere a Mazzarri, il Chievo sa chiudere gli spazi senza mai rinunciare a costruire gioco, con sapienza e concretezza. Tra Cagliari e Udinese un match di vertice che pochi avrebbero pronosticato, i friulani dovranno mostrare più intensa continuità, rispetto al pari di San Siro, per uscire indenni dal Sant'Elia. Resta la Juventus, in questo momento forse la più accreditata per un ruolo di protagonista, dopo gli impacci delle milanesi. Non sembra ostacolo insuperabile il Catania, che Vincenzino Montella tenta di portare in salvo, anche perché Conte ha fin troppe carte in mano per non avere la certezza di pescare nel mazzo senza soffrire.