Esonerato Gasperini, c'è Ranieri
Claudio Ranieri è il nuovo allenatore dell'Inter. Il tecnico romano è sbarcato ieri pomeriggio a Milano, pochi minuti dopo le 15. Nel pomeriggio ha atteso la fumata bianca della trattativa portata avanti dal suo agente beppe Bozzo. Questa mattina Ranieri firmerà il contratto fino al termine della stagione, con opzione per un altro anno, e dirigerà il suo primo allenamento alla Pinetina. Ieri, in tarda serata, i dirigenti dell'Inter hanno trovato l'intesa con l'ex allenatore di Juve e Roma. La riunione si è protratta fino all'ora di cena negli studi di Rinaldo Ghelfi, ministro delle finanze nerazzurro. Il destino di Gasperini era segnato: l'esonero è arrivato a metà mattinata attraverso un comunicato ufficiale del club nerazzurro. Il divorzio, di fatto, era già stato consumato martedì sera, al termine della partita contro il Novara. "Mi è sembrato che l'allenatore non abbia più la squadra in mano" aveva sentenziato Moratti, che ieri, in mattinata, aveva ribadito il concetto con maggior forza: "Non credo che Gasperini resti alla guida dell'Inter". Pochi minuti dopo arrivava anche la conferma da Appiano Gentile dove, Beppe Baresi, era chiamato a dirigere l'allenamento della squadra. Poco dopo la nota ufficiale della società, ultimo atto dell'avventura di Gasperini. "C'è grande rammarico, sono molto triste - afferma senza scendere dall'abitacolo della sua automobile -si era instaurato un ottimo rapporto, sia con la società, che con i giocatori. Purtroppo sono i risultati che decidono il destino degli allenatori. Peccato per il modo in cui è finita". Alle 19, nello studio di Rinaldo Guelfi, si iniziava a lavorare per la stesura del contratto del nuovo allenatore rappresentato dall'avvocato Bozzo. L'Inter chiude in fretta una delle pagine più nere della propria storia: Gasperini è il primo allenatore sollevato dall'incarico dopo appena tre giornate. Nessuno, in precedenza, era riuscito ad ottenere risultati peggiori. Il tecnico paga un calcio mercato portato avanti in affanno, in apnea, senza identità. Ma anche le sue idee, estreme, al limite dell'integralismo che hanno generato sfaceli all'interno di un club che dieci mesi fa era in cima al mondo. Moratti chiama un condottiero romano per tornare a riconquistare un primato sportivo. Due anni fa, con la Roma, sfiorò l'impresa subentando a Spalletti. Oggi potrebbe centrare l'obiettivo, anche perché questa volta Pazzini è dalla sua parte.