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«Non ce l'avevo coi tifosi»

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CristianoCesarini Reja può tirare un sospiro di sollievo dopo gli ultimi giorni vissuti sul filo della tensione. I tre punti di Cesena allontanano ancora di più l'idea di lasciare la Lazio. Con l'ambiente non sarà semplice ricucire e superare le incomprensioni, importante, però, è precisare le ultime dichiarazioni che hanno sollevato una reazione popolare in casa Lazio. ìQuando ho parlato di cornice marcia non mi riferivo alla tifoseria – ha evidenziato il tecnico laziale – c'è una parte della comunicazione che destabilizza l'ambiente. Fa più notizia quando ci sono i problemi. Secondo me qualcuno è prevenuto nei miei confronti e questo mi dispiace. L'accoglienza che mi aspetto domenica? Non mi interessa molto, il pubblico paga, e ha diritto di apprezzare o meno la squadra”. Certo, per i tecnico laziale i tre punti sono ossigeno allo stato puro. Adesso c'è il Palermo per uscire da un momento di difficoltà e continuare a perseguire obiettivi importanti. «Non sono nè sollevato, né arrabbiato – ha aggiunto Reja – ma sono contento per la reazione della squadra.Il gruppo è valido e col 4-3-1-2 ha risposto bene. Questo modulo era stato provato anche quest'estate in ritiro ma non aveva dato i frutti sperati. Al di là di questo l'importante è stata la prestazione. Ho provato il centrocampo a tre, speculare al loro, ed abbiamo rischiato poco dietro. Bisogna migliorare, ma la squadra è tonica stiamo arrivando pian piano. Stiamo trovando la condizione, ma non ho avuto mai dubbi su questa squadra. Si parla troppo poco delle buone operazioni di mercato operate dalla società. Hernanes? Benissimo, si è sacrificato, deve trovare il passo giusto per colpire da metà campo in avanti». Anche Lotito è soddisfatto. La squadra è unita. «Abbiamo sofferto solo nel finale – ha precisato il patron laziale - la squadra ha reagito, l'allenatore ha un grande rapporto con i giocatori. Siamo in fase di rodaggio, ci vuole un po' di tempo». Lotito ha stigmatizzato quello che è accaduto negli ultimi giorni. «Roma è una piazza difficile, la critica non ci perdona nulla. Chiaro che per un allenatore camminare in giro per strada con la moglie, e sentirsi dire epiteti e considerazioni molto pesanti a carico della sua persona e della moglie diventa una cosa obiettivamente fuori luogo. La colpa è di una parte dell'informazione. I tifosi devono fare i tifosi, il problema è che sono disinformati. A me dispiace perchè i tifosi della Lazio sono intelligenti, e non devono essere strumentalizzati. Scusate ma con tutto il rispetto, se Atene piange, Sparta non ride sicuramente».

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