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Il Napoli fa paura

Edinson Cavani, attaccante del Napoli

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Tripletta di Cavani e Milan «matato». Lo scontro diretto tra le due candidate allo scudetto va al Napoli operaio: 3-1 e San Paolo in visibilio. La prima vittoria di Mazzarri su Allegri significa testa della classifica in coabitazione con la Juventus e più cinque su tutte le altre. Una notte magica in cui gli azzurri hanno ribadito che la bella prestazione contro il City non era estemporanea. Per i rossoneri l'attenuante dell'infermeria piena e la fatica in Champions nonostante il giorno in più di riposo. La partita non tradisce le aspettative: vantaggio Milan e rimonta Napoli in 45 minuti, poi dilaga. «Fortissimamente volli». Lavezzi ha il via libera per giocare solo nel tardo pomeriggio, il tallone non fa male, è titolare insieme a Dossena preferito a Zuniga nel tentativo di arginare (insieme a Aronica) Abate. Il Pocho non fa molto, ma c'è timore reverenziale per la sua presenza (uscirà alla fine per Pandev). Sono pesanti le assenze per Allegri che fa di necessità virtù schierando sulla trequarti Seedorf (gioca con supponenza e col passare del tempo si spegne) e Aquilani. L'ex Roma è tra i migliori, centrocampista e attaccante, supplisce a un Cassano non brillante e «azzoppato» dall' arbitro Tagliavento che non crede ai falli che subisce. Inizio tattico: possesso palla dei rossoneri e padroni di casa che non affondano per non lasciare zone scoperte, ma Aquilani spezza l'equilibrio con un inserimento dai tempi perfetti grazie alla difesa che se lo dimentica. 1-0 di testa su cross di Cassano. La rete subita cambia il corso della gara: due minuti e Cavani torna al gol in campionato (non segnava da aprile): prima su torre di Maggio e poi con un chirurgico diagonale su assist di Gargano non in forma come a Manchester, mentre Inler a centrocampo neutralizza i dirimpettai. Il Milan è davvero troppo spuntato là davanti, Pato si vede poco anche perché è costantemente raddoppiato, Cassano non inventa, forse l'abbraccio iniziale cercato con Mazzarri lo ha distratto. E pensare che sulla loro velocità puntava Allegri per scardinare la linea a 3 degli azzurri. Invece è ancora una volta Aquilani ad avere sul piede la palla del pareggio, ma De Sanctis compie un vero e proprio miracolo. Senza Ibra, Boateng e Robinho, con Aquilani, invitato ad arretrare nella seconda frazione e Van Bommel autore di una prestazione scialba, difficile organizzare un'azione. Nella ripresa arriva subito il tris di Cavani che al volo mette dentro l'ennesima leggerezza dei milanisti. Dzemaili, entrato per Hamsik sfiora il poker. Ma basta il mattatore Matador.

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