Basket, il ritorno di Gallinari. E forse anche Kobe
{{IMG_SX}}L'Nba chiude i battenti, almeno per ora? Non c'è problema, anzi. Il lockout che sta paralizzando la pallacanestro americana sembra diventata un'occasione di rilancio per il basket italiano. Danilo Gallinari, uno dei tre campioni italiani a giocare negli Usa, torna a vestire la maglia dell'Olimpia Milano. Lo ha comunicato la società meneghina attraverso il proprio sito internet: "Emporio Armani Milano comunica di aver raggiunto un accordo, fino al termine del lockout della stagione Nba, con Danilo Gallinari». Il giocatore dei Denver Nuggets, si legge ancora sul sito, raggiungerà i nuovi compagni durante il ritiro in Spagna dal 22 settembre al 2 ottobre. Un ritorno a cinque stelle per la squadra milanese, ma non è l'unico viaggio dall'Nba al campionato di casa nostra. Dopo Gallinari infatti, potrebbe giocare in Italia addirittura Kobe Bryant, uno dei più grandi cestisti di tutti i tempi. "Abbiamo fatto un'offerta al giocatore relativa alle partite casalinghe fino al 13 novembre per 800mila dollari lordi, il che significa circa 550-600mila dollari netti a partita". Questa è la rivelazione di Claudio Sabatini, presidente della Virtus Bologna, che punta dunque al colpo sensazionale. Per Kobe tra l'altro sarebbe un ritorno alla gioventù, avendo vissuto nel nostro paese dai 6 ai 13 anni, in quanto suo padre ha militato nel nostro campionato tra fine anni '80 e inizio anni '90. E per la vecchia regola del 'non c'è due senza tre', ecco un altro nome di grido del basket: Benjamin Izoura Uzoh detto Ben, nato a Houston il 19 marzo 1988, play-guardia di 191 cm per 90 kg. Uzoh ha siglato un contratto per la stagione 2011-2012 con la Fabi Shoes Montegranaro. Il giocatore, la cui famiglia è originaria di Lagos in Nigeria, ha giocato nella scorsa stagione 41 partite in Nba nei New Jersey Nets. Ha disputato la Ncaa a Tulsa dove nell'ultima stagione 2009-2010 in 35 parite ha realizzato 15.3 punti con 4.7 rimbalzi, 4.7 assist. Uzoh giungerà in tarda serata a Montegranaro, ma la certezza è che il basket di alto livello potrebbe tornare ora anche da noi.