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Roma, punto d'avvio

Daniele De Rossi in Inter-Roma

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Un punto di partenza. Inter e Roma si dividono la posta nella partita della paura finita senza gol, ma il pareggio ha un valore ben diverso sui due versanti. Dà morale ai giallorossi, in crescita anche se il lavoro per diventare una squadra sarà ancora tanto e chiederà altro tempo, mentre carica ancor di più l'onda lunga della negatività sull'Inter. Gasperini esce tra i fischi, Luis Enrique con più fiducia aspettando la prima vittoria stagionale. L'allenatore spagnolo rischia su se stesso e stavolta esagera davvero: Perrotta e Taddei terzini, Kjaer preferito ad Heinze, centrocampo con i soli muscoli di De Rossi a servizio della qualità di Pizarro e Pjanic, davanti Borini e Osvaldo vincono le rispettive sfide con Bojan e Borriello. Il campo gli dà ragione a metà, perché il giovane «azzurrino» convince mentre l'argentino stecca di nuovo. Dall'altra parte Gasperini ripresenta la difesa a tre, con Sneijder trequartista dietro la coppia Forlan-Milito. L'olandese è il faro, Nagatomo un moto perpetuo ma il gioco latita. Fa qualcosa in più la Roma, che schiera cinque nuovi acquisti contro il solo Forlan dell'Inter, e detta i tempi della partita. Il prolungato possesso comincia a mostrare i primi frutti, ma quando la palla è tra i piedi dei nerazzurri la difesa dà l'impressione di poter crollare da un momento all'altro. Se Perrotta da una parte regge l'urto del timido Obi, sulla corsia destra dell'Inter Nagatomo e Zanetti fanno impazzire Taddei. Il primo lampo all'11: palla dentro di De Rossi per Osvaldo, sinistro troppo facile per Julio Cesar. Poi la Roma perde il suo portiere: Stekelenburg esce sui piedi di Lucio che non toglie la gamba e lo colpisce sulla tempia. Attimi di paura per l'olandese che perde i sensi e viene sostituito da Lobont, subito impegnato da Milito. Stekelenburg si riprenderà nello spogliatoio, Lucio se la cava con l'ammonizione ma meritava il «rosso». La partita si accende, Julio Cesar deve salvare su Pjanic, Borini affonda bene a destra, Zanetti e Nagatomo fanno altrettanto contro lo stralunato Taddei. Il giapponese ha la palla del vantaggio ma alza troppo la mira. L'Inter trova coraggio ma non continuità, la Roma si ritrova dopo dieci minuti in apnea e chiude il primo tempo in crescendo. L'inizio ripresa è ancora giallorosso. Osvaldo fallisce un'altra occasione su assist di Totti facendosi fermare da Julio Cesar - alla fine sarà il migliore dei suoi - l'Inter risponde con Milito che spreca di testa. Gasperini toglie l'argentino e dà un'altra chance a Zarate, Jonathan prende il posto di Obi ma si piazza a destra, nella Roma Luis Enrique cambia Pizarro con Gago. I nerazzurri chiudono in crescendo e riescono ad essere più pericolosi, prima con un tiro a giro di Zarate a lato di un soffio, poi con Sneijder che trova la risposta di Lobont. I cambi di fine partita fanno infuriare la San Siro nerazzurra. Mentre Luis Enrique mette dentro Borriello, Gasperini lascia in panchina Pazzini e si difende inserendo Muntari per Forlan: i fischi sanno di condanna per il tecnico. Anche la fortuna è dalla parte dello spagnolo quando Kjaer respinge non si sa come un gol fatto di Sneijder che avrebbe cambiato un po' tutto. Ingiustamente, perché la Roma il punto se l'è guadagnato.

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