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Reja sulla graticola

Reja, allenatore della Lazio

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Reja è stufo. Non gli piace il clima che si è creato all'Olimpico, pronto a chiedergli di andarsene al primo passo falso. Alla fine della sfida persa contro il Genoa non ci sta anche se ieri il malumore dei tifosi era legittimo per quanto accaduto in campo in un secondo tempo da dimenticare: «Qui non fanno che criticare in continuazione. Mi sono stancato, il presidente lo sa. Se viene meno la fiducia della tifoseria non si lavora bene, è difficile lavorare in un clima come questo, io cerco di andare avanti lo stesso, ma mi sembra che non ci sia una grande sintonia». Poi il tecnico biancoceleste passa all'analisi della partita: «Nel primo tempo il pubblico applaudiva la nostra prestazione, ma non siamo riusciti a concretizzare. Nel secondo tempo abbiamo pagato un po' di fatica. Ci sono stati anche stavolta errori, è colpa mia». Non ha intenzione di cambiare modulo, si va avanti col 4-2-3-1: «Nel primo tempo non abbiamo avuto difficoltà e per le caratteristiche dei giocatori questo schema va bene. Certo, abbiamo bisogno di migliorare sotto l'aspetto difensivo. Il Genoa non ci ha messo in particolare difficoltà, però nel campionato italiano, se commetti un errore ti castigano. Ad ogni modo ci si sono sgretolate alcune certezze difensive, quelle che avevamo l'anno scorso: dobbiamo lavorare e tanto». L'altro capitolo da analizzare è quello relativo alla condizione fisica di una squadra che ha subìto tre rimonte: «Non credo sia un problema di condizione atletica - spiega il tecnico biancoceleste - chi non ha giocato giovedì ha retto bene i 90 minuti, potevamo vincere sia col Genoa sia col Vaslui anche se non abbiamo ancora la carburazione giusta e l'intensità dovuta». Deluso e amareggiato abbandona l'Olimpico, avrebbe voglia di lasciare ma non si arrende. È chiaro che se nelle prossime partite il clima dovesse diventare insostenibile potrebbe anche pensare alle dimissioni. E la società? Difesa a oltranza: Lotito spiega: «La colpa non è del tecnico, è stata solo una partita stregata. Siamo alle prime gare, non capisco queste critiche esagerate». Poi il presidente si sofferma sui fischi che tanto hanno fatto infuriare il tecnico: «Ognuno reagisce in modo diverso - spiega ai microfoni della Rai - Io, ad esempio, ho sempre cercato di mettermi la contestazione, tra le altre cose ingenerosa nei miei confronti, alle spalle. Magari ad una certa età certe cose non vengono digerite molto facilmente: a questo si riferiva Reja quando diceva "Il presidente lo sa"». Edy non si tocca ma se lo scenario cambierà probabile ballottaggio Del Neri-Donadoni anche se non si possono escludere sorprese.

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