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Giada Oricchio NAPOLI Non sarà la sfida scudetto, siamo solo alla seconda giornata, ma duello dialettico lo è di certo.

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Ainfiammare la vigilia è stato Allegri. Prima ha rispolverato i battibecchi vecchi di un anno, poi ha esortato il collega ad aver maggior serenità: «Si è lamentato perché il Milan ha potuto riposare un giorno in più? Il calendario non lo facciamo né io né lui. Capita a chi gioca la Champions». Replica a distanza: «Nessuna lamentela, 24 ore in più è un dato oggettivo. Mancini con intelligenza e signorilità lo ha detto. Il resto sono chiacchiere da bar». Mazzarri, classe urticante. Senza dimenticare il mister X: era Hamsik, adesso si può dire. Scontato che il San Paolo tutto esaurito intoni il coro tormentone di quest'estate (chi non salta rossonero è). Il posticipo arriva per entrambe le squadre dopo i pareggi in Champions: uno osannato, quello del Napoli, l'altro, agguantato in extremis e in parte dovuto, come ha detto Galliani, alla «mucha suerte». E in campionato? Mazzarri sa da dove deve ripartire: «Il punto di riferimento è il Napoli del secondo tempo contro il City. Lì abbiamo fatto un salto di qualità perché solo le grandi squadre sanno uscire indenni dalle situazioni difficili, come faceva l'Inter di Mourinho. Non è un caso che in sofferenza non si sia preso gol. Abbiamo tirato fuori gli attributi, stiamo crescendo. Il Milan invece è abituato alla Champions, ha una rosa competitiva a prescindere dalle assenze e se guardiamo gli ingaggi non c'è paragone. Magari dirò ai miei di fare come la Lazio, ma fino alla fine! Rivincita di un anno fa? No. Io vorrei vincere sempre». Scelte obbligate dai numerosi infortuni per Allegri che ostenta sicurezza: «Giocheremo con due punte, non ha senso rompere equilibri consolidati da tempo. Dovremo fare una partita di grande tecnica e intensità, anche se il campionato non si decide domani, ma il 12 maggio. Il gruppo ha mostrato la sua qualità: chiunque va in campo mantiene alto il rendimento. Rispetto allo scorso anno il Napoli è migliorato a centrocampo con Inler che dà varietà al gioco, ma è Lavezzi che può far saltare il banco perché crea superiorità numerica. Ci sarà grande entusiasmo». Eh sì, sarà un Milan incerottato (out Ibrahimovic, Boateng, Gattuso, Robinho) che però si «consola» con Pato e Cassano, probabilmente Seedorf a loro supporto e in difesa Antonini è in vantaggio su Zambrotta. Nel Napoli l'incognita è Lavezzi. Vuole esserci, anche Mazzarri vorrebbe, ma dovrà garantirgli di sentirsi al 100%: «Proveremo, ma non forzeremo. Se sarà al top giocherà altrimenti ho altre soluzioni. Farò poco turnover, privilegiando chi ha giocato a Manchester perché terrò conto anche dell'aspetto psicologico». Se il Pocho dà forfait, la prima soluzione è Dzemaili al fianco di Hamsik dietro a Cavani unica punta, Gargano in coppia con Inler. L'altra opzione è Santana, in calo le quotazioni di Mascara e Pandev dal poco ritmo partita. Sull'out di sinistra ballottaggio Dossena-Zuniga. Il passato è archiviato, il futuro è remoto, conta solo il presente, parola al campo.

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