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Sprofondo Inter

Mauro Zarate, attaccante dell'Inter

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Cambiano i fattori, ma il risultato è lo stesso, e anzi persino peggiore. Tre sconfitte in tre match ufficiali: mai l'Inter era partita così male. Dopo i passi falsi contro Palermo e Milan, i nerazzurri si presentano in Champions League con un'incredibile disfatta contro i modesti turchi del Trabzonspor, uno 0-1 che complica il cammino europeo. Eppure Gasperini, con la benedizione di Moratti, aveva deciso di abbandonare l'amata difesa a tre per rilanciare il rombo a centrocampo, con Sneijder nel naturale ruolo di ispiratore delle punte Zarate e Pazzini. E il primo taglio dell'ex laziale, splendidamente pescato dall'olandese, sembrava anche promettere bene. Nonostante l'accorta soluzione tattica, del resto, la manovra dell'Inter è subito lenta e involuta. Per centrare la porta di Tolga i nerazzurri impiegano addirittura 32', quando Zarate salta Cech ma trova la risposta del portiere turco. Sembra la scossa attesa, perché nel giro di un minuto Pazzini si divora un gol e poi ancora il taglio di Zarate è ben fermato dall'uscita di Tolga. Ma la pressione dell'Inter termina presto. Il Trabzonspor, d'altro canto, è squadra davvero modesta. Ripescato in Champions per la squalifica del Fenerbahçe, coinvolto nella Calciopoli turca, il club di Trebisonda è ordinato in campo, ma con difficoltà supera la metà campo. L'unica conclusione del primo tempo, se così possiamo chiamarla, la tenta senza fortuna Cech da 35 metri. Nella ripresa il copione non cambia. L'unico faro dell'Inter è il solito Sneijder, predicatore nel deserto. L'olandese ci prova due volte, ma le sue conclusioni sono imprecise, mentre è debole il tentativo di Zarate al 18'. L'occasione più grande, però, capita sui piedi di Milito al 27': pescato solo nell'area piccola da Cambiasso, l'argentino calcia incredibilmente addosso al solito miracoloso Tolga. E così, come spesso avviene nel calcio, l'Inter subisce il gol del contrappasso. Sul primo corner turco, in un'azione viziata tra l'altro da un fuorigioco, la difesa nerazzurra si addormenta e lascia solo Altintop, che colpisce un'incredibile traversa. Ma sulla ribattuta la palla è raccolta dal terzino Celustka, scartato lo scorso anno dal Palermo, che si libera in area e batte in diagonale Julio Cesar. La reazione dell'Inter è rabbiosa, ma limitata ai tentativi di Alvarez e soprattutto Coutinho, respinto ancora da Tolga. Poi si apre la festa turca, mentre la panchina di Gasperini già traballa. «C'è grande rammarico - ha confessato il tecnico nerazzurro a fine match - questi risultati negativi pesano come un macigno. La sconfitta di Palermo ha innescato critiche eccessive, ma il presidente mi ha sempre supportato. Stasera i ragazzi hanno dato tutto, ma certo dobbiamo migliorare. Altro che pioggia, qui diluvia!». E sabato sera a San Siro c'è la Roma. «Il tecnico è bravo e intelligente - ha osservato l'ad Paolillo - saprà cosa fare». «Dobbiamo rimanere uniti - ha rilanciato Julio Cesar – e giocare la partita della vita».

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