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È giusto puntare sulla coppa

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Proprionon ci riesce Reja a chiamarla «Europa League». Per lui e per gli innamorati di un calcio che non c'è più è sempre la coppa Uefa. Ma, al di là del nome e dei restyling, la Lazio vuole rappresentare la svolta epocale che intendono dare le squadre italiane dopo aver perso il quarto posto in Champions per i modesti risultati conseguiti anche nella seconda coppa continentale. Quindi, impegno massimo in Europa League, turn-over sì ma controllato senza considerare l'impegno infrasettimanale solo come un ostacolo alla preparazione per il campionato. Negli ultimi anni i club nostrani hanno mollato presto, anzi molti allenatori hanno esultato dopo aver lasciato l'Europa League molto dispendiosa per i giocatori e poco gratificante dal punto di vista economico per i club. Tant'è, Reja e la sua banda vogliono cambiare questi luoghi comuni, vogliono essere protagonisti e andare più avanti possibile. Davvero, non a parole. Lo impone Lotito che ha acquistato giocatori molto esperti per onorare la coppa, lo chiedono i tifosi che gradirebbero tornare a viaggiare in Europa come un decennio fa. La Lazio non si può permettere di sottovalutare un obiettivo comunque prestigioso e questo Reja lo sa. Il tecnico biancoceleste chiede a tutti il massimo impegno nella speranza di poter festeggiare stasera una bella vittoria che metterebbe il girone in discesa, magari con il centesimo gol di Rocchi. Sarebbe davvero un bel ritorno in Europa.

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