Moratti: "Cambiare l'Inter" E Gasp 'obbedisce'
Sconfitta in Supercoppa col Milan a inizio agosto, sconfitta anche nel primo match di campionato a Palermo. E ora, forse, serve cambiare qualcosa. Questo il pensiero sull'Inter del presidente Massimo Moratti, intervistato all'ingresso nei suoi uffici nel centro di Milano: "Ci siamo rimasti male tutti, penso per primo l'allenatore, quindi credo che sia lui stesso per primo, senza bisogno di nessuna spinta, a cercare i rimedi necessari, se non altro al momento per rimettere la squadra in condizione di aver fiducia". Così Moratti sul ko di domenica sera, che poi su un possibile cambiamento di modulo aggiunge: "Sarà lui a vedere se è il momento, comunque penso di si'". Su Pazzini, di cui aveva sponsorizzato l'impiego, dice solo: "Non giochiamo in 12, quindi... Sono scelte, che sono giuste da parte dell'allenatore. Fra l'altro ha giocato Milito, ha fatto due gol, quindi non posso dire assolutamente nulla. Milito è un supercampione". Ha deluso all'esordio nerazzurro Mauro Zarate, che dopo appena 34 minuti ha lasciato spazio a Wesley Sneijder. "Zarate praticamente non ha giocato, nel senso che e' entrato e c'è stata un pò di confusione, non è lì che si giudica un giocatore". Secondo Moratti gia' domani contro il Trabzonspor Gasperini potrebbe cambiare il modulo della sua Inter: "Vediamo. Penso di sì, ci sono delle possibilità, ma è inutile parlare di percentuali". Dopo poche ore la 'risposta' del tecnico, nella conferenza stampa che precede l'impegno di Champions League contro il Trabzonspor: "Chiaro che dopo Palermo vanno presi dei correttivi. C'è stato troppo poco equilibrio, soprattutto quando si perdeva palla. Qui possiamo rimediare, pur mantenendo le cose positive". Entrando nello specifico tattico poi, chiarisce: "Il modulo ha una sua valenza iniziale, ma non è così determinate: se non si dà supporto alla difesa, ci saranno sempre problemi. L'Inter dovrà avere una duttilità di gioco. L'abbiamo provato negli allenamenti. Ma non è questo il punto, è spicciolo ridurre tutto a questi numeri. Bisogna trovare l'equilibrio giusto".