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Luis Enrique è già sulla graticola

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Il tecnico giallorosso Luis Enrique

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Un'eliminazione dall'Europa League, novanta minuti di campionato giocati e Luis Enrique si ritrova già sulla graticola. La società lo blinda (ieri dopo la partita riunione a Trigoria con il tecnico, il ds Sabati e l'ad Fenucci: la società ha ribadito stima, fiducia e volontà di andare avanti nel progetto), dagli Usa arrivano in diretta i complimenti di Tom DiBenedetto, ma a Roma qualcuno storce il naso. Altalenanti gli umori all'uscita dall'Olimpico, con la tifoseria divisa tra chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi mezzo vuoto. da una parte chi vorrebbe vedere le scintille subito: gol spettacolo o magari anche i tre punti a tutti i costi. Dall'altra chi invece ha capito che questa Roma avrà bisogno di tempo per crescere: considerando che le note vicende societarie hanno consegnato la squadra al completo nelle mani del tecnico non più di due settimane fa. Lui, il nuovo condottiero giallorosso, continua per la sua strada pur ammettendo la delusione per un risultato del quale si assume tutta la responsabilità. «Abbiamo tenuto tanto palla - attacca a caldo il tecnico asturiano - soprattutto nel secondo tempo ma non siamo riusciti a concretizzare le occasioni da gol. La colpa è mia, quando non si riesce a segnare è colpa di tutti, anche del portiere, ma soprattutto mia che sono l'allenatore. Quando subiamo gol non è colpa solo dei difensori». L'ammissione di colpa non cancella la delusione per una falsa partenza che ora la Roma deve smaltire in fretta. «Ho una buona squadra, una buona panchina. Sono deluso per quanto successo soprattutto per i tifosi. Quanto ci vorrà per vedere la vera Roma? Non so, ma ho fiducia in questa rosa e spero cambieremo velocemente così che i tifosi possano vedere una squadra vincente. Credo che la società abbia fatto un bel lavoro e credo che quando arriveranno i primi gol, arriverà anche la fiducia e ne arriveranno degli altri». Un passaggio inevitabile su capitan Totti che era stata una delle «grane» della vigilia e ieri invece è diventato un titolare inamovibile. «Ha giocato 90', come l'avete visto...? Può dare molto di più, lo conosco bene anche io». Polemica!? Su José Angel pochi dubbi. «Ha giocato benissimo, è chiaro che sia stata un'espulsione frutto della frustrazione anche se non possiamo commettere un errore del genere e lavoreremo anche su questo. Comunque per me non era cartellino rosso». Dello stesso avviso, ovviamente, il popolo romanista all'Olimpico: altra nota positiva della giornata giallorossa. «Quello che più mi ha colpito - continua il tecnico - è la passione della gente, non solo alla partita: come avviene in Spagna». Ma dietro l'angolo c'è già un'alta sfida pesantissima: l'Inter a San Siro. «Sarà una partita difficilissima, ma lo sarà anche per loro. È questa la nostra mentalità. La squadra segnerà molto e i risultati arriveranno».

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