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Sciopero finito, stasera parte il campionato di serie A: tutti all'inseguimento del Milan Incognite Inter e Juventus, Napoli per la conferma, le romane sognano la Champions

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Incompenso l'Italia registra un bilancio attivo in relazione all'import-export del vecchio continente, almeno sul piano degli incassi siamo in prima fila. Ma qualche addio, da Eto'o' a Sanchez, a Pastore hanno appiattito il livello tecnico. Non è neanche un buon segnale il fatto che si sia perso un anno, più una discutibile serrata, per dirimere il contenzioso tra club e giocatori, il buonsenso non abita più qui, sempre che da queste parti avesse trovato un monolocale scalcinato. Si parte con un anticipo di lusso, una volta che la giornata inaugurale è slittata: il Milan che riceve a San Siro la Lazio, già era un fattore rilevante che la sfida fosse programmata al secondo turno. L'assaggio del primo boccone di spezzatino chiama a tavola, dunque, la favorita d'obbligo della stagione nazionale che riparte, la squadra che esibisce sul petto il tricolore e che è decisa a tenerselo stretto. Ancora una volta sono le guglie gotiche della Madunina a presidiare la parte nobile della classifica, anche se l'Inter sta facendo notizia più che per la consistenza del suo nuovo organico, per l'oltraggiosa gestione burocratica della sua avventura in Champions. Nonostante i soldi spesi il Napoli, terza forza della passata stagione, ancora ha qualche problema difensivo, tale da farlo collocare un gradino al disotto delle due favorite, in linea con l'enigmatica Juventus, che persiste nella sua politica di privilegio della quantità, senza riuscire a mettere assegno un colpo di quelli che possono cambiarti la vita. Non sarà facile, per l'Udinese, difendere il prestigioso piazzamento del campionato scorso, Sanchez e Inler sono due pedine troppo importanti per presumere di sostituirle senza rimpianti. Sorvolando su quello che potrà essere il rendimento delle squadre che navigano tra la zona europea e la salvezza, con tutte le possibili sfumature, le residue pretese di un lusinghiero approdo alla Champions appartengono al calcio capitolino. Lotito ha preso due attaccanti di qualità e di collaudata esperienza, il tifo si augura di non dover rimpiangere quel Mauro Zarate che aveva eletto rivale di una gloria cittadina come Francesco Totti. La Roma guarda al futuro, una volta che si è deciso, giustamente, di ripartire dal «ground zero» ereditato dalla nuova gestione. Sembrano soldi spesi bene, quelli elargiti dallo Zio Tom, ma Luis Enrique dovrà fare miracoli per assemblare, e far partire, un meccanismo che reclama accelerato rodaggio. Auspicabile che il giovane spagnolo sia lasciato lavorare in pace, senza gli intralci che avevano provocato i ritardi nel passaggio di mano. Affascina, il progetto, sul quale il tifo può fondare grandi speranze.

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