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La vita a modo mio

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Federica Pellegrini (foto Pizzi)

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Ora è una diva felice. Super Fede toglie il broncio dal viso, dice addio ai capricci da star - forse - e si comporta come una ragazza qualunque. Praticamente, per dirlo a parole sue, "una manna dal cielo". Su di lei le luci dei due ori di Shanghai (nei 200 e nei 400 sl, doppietta con cui ha bissato Roma 2009) e le ombre di un triangolo estivo bollente. Un'estate difficile da dimenticare, "ma come non avevo mai fatto, ho girato più in questo mese che in tutta la mia vita". La bella e dannata lascia il posto a una Federica più calma, serena e soprattutto felice, sperando che duri fino a Londra. Il segreto, dice lei, sta nella leggerezza che a quell'età si legge "spensieratezza". A chi allora le rimprovera un colpo di testa che di nome fa Filippo Magnini e le maniere, non proprio ortodosse, per dare il benservito all'ex, va ricordato che a 23 anni la parola "fidanzato" è quasi più ingobrante di una medaglia d'oro. Insomma, con in tasca ventitre medaglie tra Olimpiadi, Europei e Mondiali e undici record del mondo, la Pellegrini vista in Cina è stata un'atleta diversa e la diretta interessata non ne fa mistero. "Penso che la chiave di svolta per arrivare così serena a Shanghai sia stata ritrovare il divertimento, la spensieratezza, sentirsi libera nuovamente - ha spiegato Federica - a Roma avevo una tensione allucinante, a Shanghai completamente l'opposto". La diva, insomma, ha deciso che la vita se la sceglie da sé, compresi i capricci e gli errori, senza aver paura dei cambiamenti. "Voglio vivere senza essere condizionata dagli altri e sono contenta di essere popolare". E contro i maliziosi che gonfiano il rumore dei suoi affari di cuore tuona: "la mia popolarità arriva solo dai risultati, ed è normale che nel mondo d'oggi, a ogni gesto, a ogni storia, a ogni affetto scatti qualcos'altro, ma sinceramente non mi sarei mai aspettata una cosa del genere". Nello sport come nella vita, "le mie scelte le ho sempre fatte perché ci credo in prima persona, piuttosto scelgo una cosa più rischiosa perché la scelgo io, ho sempre fatto di testa mia e finora è sempre andata bene". E sul triangolo, la Pellegrini replica: "Io so che le persone che mi vogliono bene dentro la Nazionale sanno cosa è successo, hanno vissuto tutto quello che è successo lì e mi vogliono ancora bene, le altre persone non mi interessano". Super Fede ricarica le pile in vista di Londra 2012, sulle spalle ha una doppietta pesante da gestire, gli 800 che ancora non girano bene, gli attacchi di panico archiviati e il saluto all'ex allenatore Lucas. Testa e cuore puntati sul prossimo anno, dove potrebbe essere la prima italiana a confermare un titolo olimpico, quello sui 200 sl, anche se per ora preferisce non fare pronostici. "Sono sempre stata scaramantica, per cui mai parlare dei risultati prima delle gare - ha commentato la veneziana - ho i miei obiettivi in testa, so cosa dovrei fare per poter vincere a Londra, ma non dirò mai vincerò, anzi". Nessuna paura del ritorno di Laure Manaudou - ormai ex di un ex - e grande ottimismo sul bilancio del nuoto azzurro, uomini compresi. "C'è stato questo cambio generazionale sono mancati tanti nomi importanti ma le medaglie sono arrivate, vedi Scozzoli e Dotto. Vedo il nuoto maschile protagonista a Londra". Una diva è pur sempre una diva, ma alle grandi imprese ha aggiunto la concentrazione di chi ha vinto già tutto e un tocco di leggerezza propria della sua età. Insomma, la regina è cresciuta.

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