Delegazione azzurra in visita al carcere di Firenze
Visita questa mattina presso il carcere fiorentino di Sollicciano di una delegazione della Nazionale italiana guidata da Cesare Prandelli, accompagnato da due giocatori azzurri, Gigi Buffon e Mario Balotelli. E c'è voluta tutta l'ingenuità di un detenuto, nel corso del dibattito tenutosi nell'aula magna dell'istituto di detenzione fiorentino, intitolato «Il calcio come fatto di recupero» per chiedere a Mario Balotelli della notizia del giorno. "L'Ipod venerdì scorso l'ho ascoltato prima della partita, non durante - ha detto l'attaccante del Manchester City - credo in questa Italia, siamo una squadra forte, perchè non ci dovrei credere". Accoglienza trionfale per Balotelli nell'aula magna di Sollicciano. "È un onore per me essere qui, quando mi hanno chiesto di venire in visita al cercare, ho subito ho accetto, perchè un'esperienza - ha aggiunto l'ex attaccante interista - a voi detenuti dico di non mollare, chiunque può avere una possibilità nella vita". "Sono particolarmente emozionato per questa esperienza - ha aggiunto il ct azzurro Cesare Prandelli - auspichiamo possa essere di incoraggiamento per tutti voi. Ho accettato con entusiasmo giusto questa mattinata perchè ho sempre pensato che occorre la giusta sensibiità per queste cose". "Non è la prima volta che vengo in un carcere, ma sempre da ospite - ha aggiunto il portiere azzurro Buffon. "Cerchiamo di portare con questa nostra esperienza serenità ed entusiasmo, sperando che possiate capire da questa esperienza qualcosa di positivo per la vostra vita, per poi godervela quando uscirete di qui". "I risultati stanno dando ragione a questo nuovo percorso della Nazionale, per la prima volta da quindici anni in cui sono portiere dell'Italia siamo facendo una strada che passa attraverso il gioco, sempre propositivi e questo lo dobbiamo a un allenatore che ci ha dato tanto entusiasmo. Non abbiamo però ancora fatto niente, perchè vogliamo tornare a vincere qualcosa". Gigi Buffon poi, stimolato dalle domande di un detenuto sulla depressione, ha risposto: "Quando si parla di un problema tanto delicato, significa esporsi e non è mai facile nella vita farlo. Ne ho parlato perchè parlarne secondo me mi avrebbe fatto stare meglio. Per superare certi tipi di problemi, il confronto è l'unica strada". Infine Balotelli, interrogato sulla sua scelta di andare a giocare all'estero, ha chiuso il dibattito. "Ho giocato per anni in Italia, poi ho deciso di andare a giocare in Inghilterra, dove mi trovo molto bene".