Adesso viene il bello
Adue anni dall'ultimo splendido acuto, superati problemi fisici e insicurezze psicologiche, Flavia Pennetta è rinata e mai come ora felice, felicissima per una vittoria tanto importante colta contro la quotata Maria Sharapova. Non a caso ancora agli Us Open, non a caso sull'amato cemento di Flushing Meadows. «È una delle più belle vittoria della mia carriera - ha ammesso la brindisina - ma esaltarsi è inutile, in fin dei conti è solo una partita, e ora ce n'è un'altra che vale altrettanto». Sarà anche vero, perché stasera la Pennetta è attesa da un impegno tutt'altro che semplice, classica e rischiosa prova del nove contro la cinese Shuai Peng, salita a 25 anni fino al 14° posto del ranking mondiale grazie a un 2011 irresistibile. Flavia è già abituata a traguardi importanti (prima azzurra a entrare nella top ten nell'estate 2009), prestazioni eccezionali (due quarti agli Us Open e ottavi raggiunti in tutti gli altri Slam) e vittorie di prestigio: ne sanno qualcosa Jelena Jankovic, sorpresa tre anni fa a Zurigo quand'era ancora numero uno, Venus Williams, battuta addirittura quattro volte in sette incontri, e «lacrima facile» Zvonareva, superata due anni fa a New York in una partita dalle mille emozioni. Stavolta, però, è diverso. Stavolta la 29enne brindisina sembra davvero matura per cogliere al volo l'ennesimo treno di una carriera eccezionale condita da qualche rimpianto. Come al Roland Garros 2008, quando dopo aver sorpreso Venus si sciolse come neve al sole negli ottavi contro l'allora numero 132 Suarez Navarro. O come lo scorso anno sui prati di Wimbledon, quando sprecò un tabellone d'oro consegnandosi alla modesta Zakopalova: negli ottavi avrebbe trovato l'estone Kanepi, nei quarti una giovane e allora sconosciuta Kvitova. Stavolta, ancora una volta a New York, l'occasione è più che mai meritata, perché conquistata battendo la Sharapova, numero 4 ma vera favorita (Serena Williams permettendo) degli Us Open e imbattuta da un anno nei match al terzo set. «Ho giocato benissimo tatticamente - ha spiegato la Pennetta - e soprattutto ho mantenuto la lucidità nei momenti decisivi. Lei è risalita da 1-4 a 4-4 nel terzo, io sono stata brava a non lasciarmi andare: in quei momenti bisogna tirare fuori grinta, determinazione e cuore». Stavolta, cioè stasera, Flavia sfiderà la Peng con una prospettiva invidiabile, trovare nei quarti Niculescu (numero 68) o Kerber (92) per volare verso la prima semifinale Slam. «Shuai ha uno stile di gioco simile a Maria - ha osservato la Pennetta - forte nei colpi d'inizio gioco. L'ho sempre battuta nei quattro precedenti? Vero, ma lei è cresciuta tanto quest'anno». Flavia, però, ormai è matura. E pronta a sfruttare l'occasione della vita.