Alcune scelte di Luis Enrique mi ricordano tanto quel Carlos Bianchi arrivato dall'Argentina carico di trofei e pronto a rivoluzionare la Roma.
Perpoco non la mandava in serie b. Inutile dire che per lui Totti non era un campione, voleva fosse venduto. Grazie al cielo andò via lui con la sua presunzione. Totti è rimasto a Roma per smentirlo a suon di gol. Ora arriva Luis Enrique, dopo aver allenato le riserve del Barcellona ritiene di aver molto da insegnare a tutti. Per ora ha rimediato solo figuracce. Certo c'è un progetto e ci vuole pazienza. I tifosi della Roma ne hanno e ne avranno. Ma è lesa maestà sospettare che a Trigoria, a Boston e Londra (dove c'è la regia di Baldini) regni un po' di confusione? La nuova Roma riparte da Totti era stato detto. Sì ma alla prima partita ufficiale gli viene preferito Okaka, un giovane ritenuto inutile tanto da non essere portato in ritiro. E poi c'è Borriello, l'unico dopo Totti con la facilità della rete, che a fine campagna acquisti viene messo sul mercato e anche lui vede gran parte della prima partita vera dalla panchina. Ma c'è una logica in tutto questo? Sia chiaro l'allenatore ha il diritto di sostituire Totti, di non farlo giocare. Ci mancherebbe altro. Ma al suo posto chi entra? E con quali risultati? Eppoi quell'uscita di Baldini sul pigro non era un segnale preciso? Si riteneva di dover rivoluzionare la squadra umiliando il giocatore più rappresentativo, ma anche il più bravo, il più prolifico? Ieri Sabatini ha chiesto a Totti di mettere da parte la vanità, di mettersi al servizio della squadra, dosando anche le forze. Giusto in linea di principio. Così come è giusto che aiuti l'allenatore. Ma il caso lo ha aperto lui? Largo ai giovani, certo. Ma questa è la Roma, nessuno pretende lo scudetto subito, ma neanche collezionare schiaffoni. E molti di questi giovani talentuosi appena arrivati sono belle speranze, ma siamo certi siano pronti a competere in un campionato dove nessuno regalerà niente? Oggi molti tifosi sono in festa per una campagna acquisti numericamente significativa. Ma quanti veramente hanno visto giocare questi giovani fenomeni? E soprattutto contro chi? Lamela, Valdes, Borini forse un giorno diventeranno campioni. Osvaldo deve dimostrare di essere diverso da quel giocatore che abbiamo conosciuto in Italia. Forse la scommessa della nuova società sarà vinta, comunque ce lo auguriamo. Ma non tutto quello che Enrique ha trovato a Trigoria è da buttare. Forse talvolta è migliore di quello che si è andati a cercare altrove. E Totti ha fatto più gol, nello scorso cambionato, non un secolo fa, di tutti i nuovi arrivati. Forse merita un po' di rispetto, non per il suo passato, ma per quello che nel presente può dare alla squadra. Non è lui la rovina della Roma, ma può esserlo chi, per questioni di principio, non valuterà le scelte sull'effettivo valore in campo. Ancora Totti ha molto da insegnare a tanti. Soprattutto come mettere il pallone in rete, che poi è la sola cosa che conta nel calcio.