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Si chiude la leggenda di «Capirex»

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Cosìun commosso Loris Capirossi ha annunciato, alla platea di giornalisti internazionali, la sua volontà di lasciare le corse. Dopo un lungo applauso, Loris ha spiegato il perchè di una decisione molto sofferta. «Ho avuto offerte per correre fino all'altro ieri - ha detto - ma non alle condizioni che vorrei. Non è il caso di continuare. Per ora non ho pensato a quello che farò, mi godrò la famiglia, anche se questo mondo mi mancherà: è da 22 anni che sono qui». È un atto di coraggio quello di Capirossi, uno dei tanti di una carriera lunghissima che annovera tre titoli mondiali - uno in 125 nel 1990 a 17 anni, due in 250 - 322 gare disputate, 99 podi, 41 pole position, 3147 punti in classifica totali. Capirossi, a 38 anni, è una colonna del motociclismo mondiale: partito da Riolo Terme, in provincia di Ravenna, ha scalato le vette di uno sport pericoloso e spettacolare, battendosi con tutti i migliori piloti del mondo. Da Gresini, che Loris battè nel 1990, quando era il suo giovane compagno di squadra, fino ai mostri sacri come Doohan Schwantz e naturalmente Valentino Rossi. «Di Loris ho molti ricordi - ha detto Valentino - dalla televisione quando lo guardavo correre. Quando ancora non erano nati i piloti contro cui corro oggi. Poi è stato fantastico correrci contro. Ricordo grandi battaglie in 250 e 500 con le due tempi, fino al duello bellissimo con le mille al Mugello nel 2006. Affrontarlo è sempre stato difficile e divertente, di certo ci mancherà». Nell'avventura di Capirossi c'è un episodio rimasto famoso: il duello con il giapponese Tetsuya Harada, allora compagno di squadra. Era il 1998, entrambi erano in lotta per il titolo mondiale. Il Gp era quello di Argentina, i due si impegnarono in un duello molto serrato e alla fine Capirossi sorpassò Harada all'interno in uno spazio molto stretto, tanto che il rivale cadde. Loris vinse il Mondiale, l'Aprilia, invece, si unì alle accuse di Harada che gli contestò di averlo fatto cadere di proposito e per questo a Capirossi fu intentata una causa per danni che la casa di Noale poi perse. «Sono passati 13 anni - ha ricordato Capirossi - ma per me non cambia nulla. Se non ci avessi provato non mi sarei mai sentito un pilota vero. Comunque la vita cambia. Ora io e Harada viviamo tutti e due a Montecarlo - ha aggiunto - ci frequentiamo e siamo amici. I nostri figli vanno anche a scuola insieme. Da ora in poi davanti a tutto ci sarà solo la mia famiglia».

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